Quanto viene tassata la tredicesima?

La tassazione della tredicesima in Italia è un argomento che ha suscitato molto interesse negli ultimi anni, soprattutto con le recenti modifiche proposte nella riforma fiscale. Fino al 2023, la tredicesima era soggetta sia ai contributi previdenziali (circa 9,19%) che alla tassazione IRPEF, secondo le aliquote ordinarie applicate al reddito dei lavoratori.

Quanto viene tassata la tredicesima
Foto@Pixabay

La modalità di calcolo della tredicesima, che rappresenta una mensilità extra pagata ai lavoratori dipendenti e pensionati, si basava sul reddito lordo annuo e le relative aliquote IRPEF.

Con la riforma fiscale prevista per il 2024, si è introdotto il concetto di detassazione della tredicesima. Questo significa che per i lavoratori e pensionati con un reddito annuo fino a 35.000 euro, la tredicesima sarebbe stata tassata con un’aliquota ridotta del 15%. L’obiettivo di questa misura era quello di aumentare l’importo netto della tredicesima, alleggerendo il carico fiscale su questa componente dello stipendio.

Tuttavia, la riforma fiscale del 2024 non ha portato alla detassazione della tredicesima come inizialmente previsto. Nonostante fosse emerso un forte interesse per questa misura, per il momento non si sono verificati cambiamenti significativi nella tassazione della tredicesima per il 2023 né per il 2024. La situazione potrebbe evolversi nei prossimi anni, con potenziali decreti legislativi che potrebbero introdurre modifiche in questo ambito.

In sintesi, mentre l’idea della detassazione della tredicesima ha generato aspettative e discussioni, per ora la tassazione rimane invariata. Ciò significa che la tredicesima continua a essere soggetta ai contributi previdenziali e alle aliquote IRPEF ordinariamente applicate al reddito. È importante tenere monitorata la situazione, in quanto modifiche legislative future potrebbero introdurre cambiamenti in questo ambito.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti, si possono consultare le fonti da cui sono tratte queste informazioni: Informazione Fiscale​​, TiConsiglio e Circuito Lavoro​​.

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Come si calcola il rimborso chilometrico 2023

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Il rimborso chilometrico è una pratica comune per compensare i dipendenti o professionisti che utilizzano il proprio veicolo per lavoro. Per il 2023, il calcolo del rimborso chilometrico segue regole specifiche, basandosi su criteri definiti nelle tabelle dell'Automobile Club d'Italia (ACI). Le tabelle ACI, aggiornate e pubblicate ogni anno nella Gazzetta Ufficiale, forniscono i valori per il calcolo dei costi chilometrici di esercizio di autovetture e motocicli. Queste tabelle includono una varietà di dati, come il tipo di veicolo, il tipo di alimentazione (benzina, gasolio, gas), e altri fattori rilevanti. Per il 2023, sono state pubblicate 11 tabelle, che coprono diverse categorie di veicoli, compresi quelli elettrici, ibridi, a gasolio e a benzina, sia in produzione che fuori produzione. Nel calcolo del rimborso, oltre al tipo di veicolo e alla sua alimentazione, vengono considerati altri aspetti come l'usura dei pneumatici, le riparazioni e manutenzione, e l'assicurazione RCA. È importante tenere in considerazione anche il costo del carburante, che viene aggiornato settimanalmente. Per esempio, per una Fiat Panda 1.0 Hybrid, i costi complessivi variano da 0,6813 €/km fino a 5.000 km annui a 0,3178 €/km fino a 25.000 km annui. In contrasto, un veicolo di valore superiore come una BMW a benzina da 184 CV ha costi significativamente più alti. Dal punto di vista fiscale, i rimborsi chilometrici hanno un impatto sia sui dipendenti sia sulle aziende. Per i dipendenti, i rimborsi non sono tassati se basati su documentazione adeguata, mentre per le aziende, i rimborsi sono deducibili fiscalmente entro certi limiti, in base alla potenza del veicolo utilizzato. Un altro aspetto importante è la gestione contabile dei rimborsi. Le aziende devono assicurarsi di mantenere una corretta contabilità, registrando i rimborsi sia nelle strutture contabili aziendali sia nel Libro Unico del lavoratore. In sintesi, il calcolo del rimborso chilometrico richiede un'attenta considerazione di vari fattori e la consultazione delle tabelle ACI aggiornate. È fondamentale per le aziende essere consapevoli degli aspetti fiscali e contabili legati a questa pratica, e implementare un sistema che permetta una gestione efficiente dei rimborsi. Per concludere, il rimborso chilometrico del 2023 richiede un'attenta valutazione delle tabelle ACI, che forniscono le tariffe specifiche in base al tipo di veicolo e ai costi operativi associati. Queste tabelle sono aggiornate regolarmente per riflettere i cambiamenti nei costi dei veicoli e del carburante. Le aziende devono essere consapevoli degli aspetti fiscali e contabili coinvolti nel rimborso chilometrico, garantendo che i rimborsi siano calcolati in modo preciso e conforme alle normative vigenti. Le informazioni utilizzate per questo articolo sono state tratte dalle seguenti fonti: DistanzeChilometriche.net ACI Informazione Fiscale Danea Factorial Blog N2F

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