Il colosso delle costruzioni danese Tscherning, attivo nel settore edilizio e della demolizione, ha annunciato ufficialmente di aver venduto l’intera flotta aziendale di auto Tesla. Non per motivi tecnici o legati alle prestazioni dei veicoli elettrici, ma per una precisa scelta etica e d’immagine aziendale: la volontà di non essere più associati a Elon Musk e alle sue opinioni politiche.

La notizia è stata riportata anche da Totalcar e Bloomberg, che sottolineano come questa presa di posizione non sia isolata, ma parte di una tendenza crescente tra aziende europee.
Il comunicato di Tscherning: “Non è la Tesla, è Musk”
Nel comunicato diffuso ai media, l’azienda danese è stata molto chiara:
“In Tscherning non scegliamo solo cosa guidiamo, ma anche con chi ci identifichiamo. Ecco perché abbiamo deciso di consegnare le chiavi delle nostre Tesla. Non perché siano diventate cattive auto, ma perché le opinioni pubbliche di Elon Musk sono sempre più difficili da ignorare.”
Una presa di posizione che richiama il dibattito sempre più acceso sulla figura del CEO di Tesla, SpaceX e X (ex Twitter), che negli ultimi anni ha preso posizioni politiche divisive, spesso allineate con l’estrema destra statunitense e con ambienti legati all’amministrazione Trump.
Non solo Tscherning: anche Rossmann ha detto addio a Tesla
Tscherning non è la prima azienda europea ad allontanarsi dal marchio Tesla per motivi legati alla reputazione di Elon Musk. Rossmann, noto gruppo tedesco del settore retail, aveva già annunciato la vendita di tutta la propria flotta aziendale Tesla, proprio per evitare di essere associata alla figura del controverso imprenditore sudafricano.
Come riportato da Fortune e Business Insider, sempre più imprese stanno valutando la coerenza tra immagine aziendale e partnership tecnologiche, soprattutto in un’epoca in cui i consumatori sono molto attenti ai valori dei brand.
Il rischio “brand Musk”: quando l’ideologia contamina l’innovazione
Elon Musk è universalmente riconosciuto come uno degli imprenditori più innovativi del XXI secolo, ma le sue frequenti dichiarazioni su politica, libertà di parola, immigrazione e teorie del complotto stanno minando la neutralità percepita dei suoi marchi.
Secondo un’analisi di The Guardian, molti stakeholder cominciano a considerare Musk un fattore di rischio reputazionale, soprattutto in contesti pubblici o istituzionali.
E le auto Tesla? Restano tecnicamente solide, ma…
Le critiche a Elon Musk non riguardano direttamente la qualità dei veicoli Tesla, che continuano a essere apprezzati per autonomia, prestazioni e innovazione software. Tuttavia, quando il CEO diventa più famoso delle sue aziende, anche il prodotto può pagarne le conseguenze.
Come ha scritto il New York Times, la leadership carismatica può trasformarsi in un’arma a doppio taglio, soprattutto se polarizza l’opinione pubblica.
Impatto sull’immagine o sul business?
Al momento non si registrano effetti diretti significativi sulle vendite globali di Tesla, ma la crescente esitazione di imprese e amministrazioni pubbliche a legarsi al brand potrebbe essere un campanello d’allarme. Alcuni analisti di Morgan Stanley suggeriscono che le scelte valoriali dei CEO saranno sempre più rilevanti per la crescita sostenibile dei marchi tech nel prossimo decennio.
Fonti autorevoli:
- Bloomberg – Tscherning drops Tesla over Musk controversy
- Totalcar – Danish companies distance from Elon Musk
- The Guardian – The Elon Musk problem
- Fortune – Rossmann sells all Teslas over Musk politics
- New York Times – CEO image and brand perception

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.