Gli astronomi hanno recentemente fatto una scoperta entusiasmante nel campo dell’astronomia, individuando una supernova di tipo Ia, denominata SN Zwicky (SN 2022qmx). Questo evento astronomico insolito ha fornito ulteriori prove a sostegno della Teoria della Relatività Generale di Einstein e ha aperto nuove prospettive per lo studio delle distanze cosmiche.

La misurazione delle distanze cosmiche è un compito impegnativo per gli astronomi, che si affidano a una serie di metodi e strumenti conosciuti come “Cosmic Distance Ladder“. Uno strumento cruciale in questo processo sono le supernove di tipo Ia, che si verificano nei sistemi binari e sono il risultato dell’esplosione di una nana bianca che consuma la materia della sua compagna stellare. Queste esplosioni possono eclissare temporaneamente tutto ciò che si trova sullo sfondo.
Il team di ricerca, guidato da Ariel Goobar dell’Oskar Klein Center dell’Università di Stoccolma, ha avuto la fortuna di osservare un fenomeno estremamente raro chiamato “Croce di Einstein”. Questo fenomeno è predetto dalla Teoria della Relatività Generale di Einstein e si verifica quando la luce proveniente da un oggetto distante viene amplificata da una lente gravitazionale in primo piano. La presenza di questa “Croce di Einstein” ha permesso al team di osservare simultaneamente due eventi astronomici straordinari.
Il team di ricerca era composto da ricercatori provenienti da diverse istituzioni, tra cui l’Oskar Klein Center, il Kavli Institute for Cosmology, il Cahill Center for Astrophysics, l’Infrared Processing and Analysis Center (IPAC), l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), il Center for Interdisciplinary Exploration and Research in Astrophysics (CIERA), il Centre de Recherche Astrophysique de Lyon, la NASA Goddard e lo Space Telescope Science Institute (STScI), oltre a diverse università. Il loro lavoro è stato recentemente pubblicato su Nature Astronomy.
La scoperta iniziale è stata fatta utilizzando la Zwicky Transient Facility presso l’Osservatorio Palomar in California, che prende il nome dall’astronomo Fritz Zwicky, noto per la sua teoria sulla materia oscura negli anni ’30. Successivamente, il team ha osservato la supernova utilizzando l’ottica adattiva presso l’Osservatorio WM Keck nelle Hawaii e il Very Large Telescope (VLT) presso l’Osservatorio del Paranal in Cile. Le osservazioni effettuate con il telescopio spaziale Hubble hanno confermato l’effetto di lente gravitazionale, dimostrando che la luce proveniente dalla supernova è stata ingrandita 25 volte dalla galassia in primo piano.
La scoperta fortuita di SN Zwicky offre molteplici opportunità per gli astronomi, consentendo uno studio più approfondito di questa supernova insolita e una maggiore indagine sulle lenti gravitazionali. Secondo Ariel Goobar, la scoperta di SN Zwicky non solo dimostra le notevoli capacità degli strumenti astronomici moderni, ma rappresenta anche un significativo progresso nella comprensione delle forze fondamentali che modellano l’universo.
Tuttavia, le implicazioni di questa scoperta vanno oltre questi due fenomeni. Lo studio delle supernove di tipo Ia ha portato alla scoperta che l’universo si sta espandendo a un ritmo accelerato. Questa importante scoperta è stata premiata con il Premio Nobel per la fisica nel 2011, assegnato a Saul Perlmutter (The Supernova Cosmology Project), Brian P. Schmidt e Adam G. Reiss (The High-z Supernova Search Team). Le osservazioni di SN Zwicky potrebbero quindi contribuire alla comprensione del mistero che guida questa espansione accelerata.
In conclusione, la scoperta della supernova SN Zwicky e l’osservazione del fenomeno della “Croce di Einstein” hanno fornito importanti risultati per la comunità astronomica. Questa scoperta apre nuove prospettive per la comprensione dell’universo e delle forze che lo modellano, offrendo agli astronomi la possibilità di studiare in dettaglio la supernova e indagare ulteriormente sui misteri delle lenti gravitazionali.