Si vuole estrarre elio-3 dalla Luna

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Nell’ambito delle sfide energetiche e tecnologiche del ventunesimo secolo, l’idea di estrarre elio-3 dalla Luna per alimentare reattori a fusione sulla Terra rappresenta una frontiera affascinante, benché ancora avvolta in una nebbia di incertezze tecniche, economiche e normative.

Si vuole estrarre elio-3 dalla Luna

Interlune, un’impresa fondata da ex dirigenti di Blue Origin, ha annunciato piani ambiziosi per l’estrazione di elio-3, un isotopo stabile e leggero con applicazioni potenzialmente rivoluzionarie in ambiti come i computer quantistici, la sicurezza nazionale, l’imaging medico e, più notoriamente, come combustibile per reattori a fusione commerciali. Sebbene questo isotopo sia estremamente raro e costoso sulla Terra, la Luna offre un’abbondanza relativa grazie all’esposizione al vento solare. Interlune intende utilizzare veicoli spaziali riutilizzabili per trasportare elio-3 dalla Luna alla Terra, avvalendosi di lander sviluppati nell’ambito del programma Artemis e dei servizi Commercial Lunar Payload Services (CLPS) della NASA. Un piano di sviluppo prevede il lancio di un payload di prospezione su scala ridotta entro il 2026, seguito da missioni per testare e dimostrare la capacità di estrazione e rientro dell’elio-3, con l’obiettivo di avviare la vendita commerciale nell’arco degli anni 2030​​.

Parallelamente, la NASA sta lavorando su tecnologie per l’estrazione di elio-3 e altri volatili dal suolo lunare, conosciuto come regolite. Questi sforzi si inseriscono in una più ampia strategia di utilizzo delle risorse in situ per supportare la presenza umana e le operazioni sulla Luna​​.

L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha esplorato l’idea di estrarre elio-3 per un’energia nucleare più pulita e sicura, non radioattiva e senza sottoprodotti pericolosi. Nonostante ciò, la fusione di elio-3 rimane al momento una prospettiva sperimentale, con difficoltà tecniche ancora da superare per ottenere un’uscita energetica netta​​.

Il contesto internazionale vede un rinnovato interesse per la Luna, non solo per le sue risorse ma anche come trampolino di lancio per ulteriori esplorazioni spaziali. La competizione crescente, soprattutto tra Stati Uniti e Cina, si inserisce in questo quadro, con Pechino che ha mostrato un notevole progresso nelle sue attività lunari, puntando anche sull’analisi del contenuto di elio-3 nel suolo lunare. Tuttavia, numerosi ostacoli restano da superare, dalla fattibilità tecnica ed economica dell’estrazione alla necessità di un quadro legale internazionale che regolamenti le attività minerarie extraterrestri​​.

In conclusione, sebbene l’estrazione di elio-3 dalla Luna possa sembrare un obiettivo a portata di mano, molti passi devono ancora essere compiuti. Dalle sfide tecnologiche e logistiche alla creazione di un ecosistema legale e normativo adatto, il cammino verso l’effettiva sfruttamento di questa risorsa è ancora lungo e richiederà collaborazioni internazionali, investimenti sostanziosi e breakthrough tecnologici.

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