La giornata del 21 maggio si apre con un sentiment ribassista sui mercati globali, innescato principalmente dal rialzo dei rendimenti obbligazionari e dai timori sulla tenuta dell’economia globale. Wall Street si prepara a un’apertura in calo, mentre i listini europei restano sotto pressione, in particolare a causa delle difficoltà del settore retail.

Wall Street sotto pressione: pesano obbligazioni e incertezza fiscale
I future sui principali indici statunitensi anticipano una partenza negativa: il Dow Jones è previsto in calo dello 0,58%, lo S&P 500 dello 0,65% e il Nasdaq dello 0,63%. A influenzare negativamente il sentiment degli investitori è il recente declassamento del debito sovrano USA da parte di Moody’s, che ha alimentato i timori sulla sostenibilità fiscale degli Stati Uniti, il cui debito ha raggiunto i 36 trilioni di dollari.
Come evidenzia anche CNBC, l’aumento dei rendimenti dei Treasury USA – con il titolo a 30 anni oltre il 5% – riflette le preoccupazioni legate al deficit federale e al rallentamento dei negoziati commerciali internazionali. A complicare il quadro, le dichiarazioni contrastanti della Casa Bianca e della Fed sui potenziali effetti inflazionistici delle nuove tariffe commerciali.
Europa in flessione: retail e automotive affondano gli indici
Sul fronte europeo, dopo un tentativo di rimbalzo nella sessione di metà settimana, i principali listini tornano in territorio negativo:
- CAC 40 (Parigi): -0,55% a 7.899 punti
- DAX (Francoforte): -0,28%
- FTSE 100 (Londra): -0,09%
L’indice Stoxx 600 cede lo 0,38%, zavorrato soprattutto dai comparti automotive (-1,29%) e retail (-1,30%). Tra i titoli più penalizzati spicca JD Sports, che perde quasi l’8% dopo aver segnalato un calo delle vendite e aver lanciato un allarme sull’impatto dei dazi doganali statunitensi.
Secondo Roland Kaloyan, strategist di BNP Paribas, “i mercati azionari europei mancano di una crescita solida degli utili, un fattore chiave che limita il potenziale di rialzo nonostante la recente performance positiva”.
Titoli in evidenza: Target giù, vola Lowe’s
Negli Stati Uniti, Target cede il 2% nel pre-market dopo aver rivisto al ribasso le previsioni di vendita annuali, a causa di un rallentamento della spesa discrezionale. Di contro, Lowe’s guadagna oltre il 3% grazie a risultati trimestrali sopra le attese, segnalando una resilienza nella domanda per il fai-da-te.
In Europa, Marks & Spencer sorprende in positivo: +1,98% dopo aver recuperato da un iniziale calo in seguito a un attacco informatico, che potrebbe costare all’azienda circa 355 milioni di euro. Male invece Julius Baer, in flessione del 4,53% a causa di accantonamenti straordinari e della sostituzione del chief risk officer.
Obbligazionario: rendimenti in ascesa globale
I rendimenti salgono non solo negli USA ma anche in Europa e in Giappone. Il Bund tedesco a 10 anni tocca il 2,659%, mentre in Giappone si registrano record nei rendimenti dei titoli a lunghissimo termine, complice la riduzione degli acquisti da parte della Bank of Japan e i dubbi sulla domanda in asta.
Valute: il dollaro arretra, sterlina ai massimi da febbraio 2022
Il dollaro USA scivola dello 0,7% contro un paniere di valute, mentre l’euro avanza dello 0,51% a 1,1341 dollari. In evidenza la sterlina britannica, che tocca 1,3470 dollari, livello più alto da oltre due anni, spinta dall’aumento dell’inflazione UK al 3,5% annuo (fonte: Office for National Statistics).
Petrolio in rialzo: tensioni geopolitiche all’orizzonte
I prezzi del petrolio tornano a salire dopo indiscrezioni su una possibile azione militare israeliana contro impianti nucleari iraniani. Il Brent guadagna lo 0,76% a 65,88 dollari al barile, mentre il WTI cresce dello 0,85% a 62,56 dollari, alimentando i timori per una nuova crisi nelle forniture energetiche del Medio Oriente (fonte: Reuters).
In sintesi
I mercati globali vivono un momento di forte incertezza, con rendimenti in salita, titoli retail sotto pressione e un contesto geopolitico complesso. Gli investitori attendono segnali concreti da parte delle banche centrali e dei governi, mentre la volatilità resta alta.
Per aggiornamenti in tempo reale e analisi approfondite, fonti autorevoli come Bloomberg, Reuters e Financial Times rappresentano riferimenti fondamentali per monitorare l’evoluzione dei mercati.

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.