Il demansionamento è una pratica illegale che consiste nell’assegnare al lavoratore delle mansioni inferiori rispetto a quelle per cui è stato assunto o a quelle che svolgeva precedentemente. Il demansionamento lede la dignità e la professionalità del lavoratore, causandogli un danno economico e morale.

Cos’è il demansionamento
Il demansionamento può essere considerato una forma di mobbing, ovvero di vessazione psicologica sul posto di lavoro. Il datore di lavoro può ricorrere al demansionamento per vari motivi, come per esempio:
- ridurre i costi aziendali
- favorire altri dipendenti
- punire il lavoratore per aver fatto valere i suoi diritti
- indurre il lavoratore a dimettersi
Il demansionamento non va confuso con lo ius variandi, ovvero il potere del datore di lavoro di modificare le condizioni di lavoro del dipendente in base alle esigenze organizzative dell’azienda. Lo ius variandi deve essere esercitato nel rispetto della qualifica professionale del lavoratore e dei limiti stabiliti dal contratto collettivo.
Come provare il demansionamento
Il lavoratore che subisce il demansionamento ha diritto a chiedere il ripristino delle sue mansioni originarie e a ottenere un risarcimento del danno subito. Per far valere i suoi diritti, il lavoratore deve provare l’esistenza del demansionamento e del danno derivante.
Per provare il demansionamento, il lavoratore può avvalersi di diversi mezzi di prova, come ad esempio:
- la lettera di assunzione o il contratto individuale di lavoro
- le buste paga o le dichiarazioni dei redditi
- le testimonianze dei colleghi o dei superiori
- le comunicazioni scritte o verbali del datore di lavoro
- le certificazioni mediche o psicologiche
Per provare il danno, invece, il lavoratore deve dimostrare che il demansionamento ha avuto delle ripercussioni negative sulla sua salute fisica o mentale, sulla sua reputazione professionale o sulle sue prospettive di carriera.
Considerazioni finali
Il demansionamento è una violazione dei diritti del lavoratore che può avere conseguenze gravi sul suo benessere e sulla sua crescita professionale. Il lavoratore che si ritiene vittima di demansionamento può agire in giudizio per ottenere la tutela dei suoi interessi. Tuttavia, prima di intraprendere un’azione legale, è consigliabile cercare una soluzione bonaria con il datore di lavoro o rivolgersi ad un sindacato o ad un avvocato specializzato in materia.