Trump propone esenzioni sui dazi per la Cina in cambio della vendita di TikTok

Agenda Digitale

Il presidente Donald Trump torna a far discutere con una proposta che intreccia politica commerciale e geopolitica digitale: una possibile riduzione dei dazi sulle importazioni cinesi in cambio dell’approvazione da parte di Pechino alla cessione di TikTok, l’app di proprietà della cinese ByteDance, da tempo sotto i riflettori della Casa Bianca.

Trump propone esenzioni sui dazi per la Cina in cambio della vendita di TikTok

La mossa strategica di Trump: dazi in cambio di TikTok

Solo 24 ore dopo l’imposizione di nuove tariffe del 34% sulle merci provenienti dalla Cina, Trump ha dichiarato che potrebbe riconsiderare alcune delle misure punitive se la Cina accettasse i termini di vendita della celebre piattaforma video. Durante un volo sull’Air Force One, il presidente ha affermato:

“I dazi ci danno un grande potere di negoziazione. TikTok? Forse la Cina dirà sì all’accordo, ma allora potremmo fare qualcosa sui dazi.”

Queste dichiarazioni arrivano in un momento in cui gli Stati Uniti stanno esercitando una pressione senza precedenti su Pechino, nel tentativo di limitare la presenza cinese nel settore tecnologico statunitense e di proteggere i dati degli utenti americani.

Un accordo imminente per salvare TikTok dal bando

L’amministrazione Trump si è detta “molto vicina a un’intesa” con un consorzio di investitori che includerebbe giganti come Andreessen Horowitz, Blackstone e Silver Lake. La proposta mira a creare una nuova entità americana in grado di assorbire TikTok, riducendo la partecipazione di ByteDance a meno del 20%, come richiesto dalla legge statunitense in materia di controllo straniero su asset strategici.

Tra gli investitori già coinvolti in TikTok figurano anche nomi come General Atlantic, KKR, Susquehanna e Coatue, i quali manterrebbero una quota significativa, pari al 30%.

Il nodo cruciale: l’algoritmo

Tuttavia, il vero punto di tensione riguarda il controllo dell’algoritmo di TikTok, uno degli asset tecnologici più preziosi della piattaforma. Il governo cinese spinge affinché ByteDance continui a gestire lo sviluppo dell’algoritmo, proponendo una licenza d’uso al nuovo gruppo americano.

Ma diversi esponenti repubblicani e falchi anti-Cina, come Marco Rubio e Mike Waltz, si oppongono fermamente a questa opzione. Secondo loro, il controllo dell’algoritmo deve essere interamente trasferito negli Stati Uniti, altrimenti il disinvestimento non sarebbe sufficiente per garantire la sicurezza nazionale.

Una proposta controversa, tra geopolitica e interessi economici

La proposta di Trump — ridurre i dazi in cambio della cessione di TikTok — mette in luce la crescente interconnessione tra politica commerciale e cybersicurezza. Mentre la Casa Bianca valuta l’accordo per ottenere un compromesso che soddisfi sia Pechino che gli investitori americani, molti osservatori sottolineano i rischi legati a compromessi troppo “morbidi” sulla proprietà tecnologica.

Intanto, il termine ultimo per la vendita di TikTok è fissato per sabato, data entro la quale ByteDance dovrà decidere se cedere o affrontare un divieto totale negli Stati Uniti.


Conclusione

Donald Trump gioca una delle sue carte più strategiche, tentando di usare i dazi come leva per raggiungere un accordo sulla piattaforma TikTok, crocevia tra interessi economici, diritti digitali e sicurezza nazionale. Il prossimo passo sarà determinante per capire se questa mossa si tradurrà in una vittoria politica o in una nuova fonte di tensione con la Cina.

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