Meta, la società madre di popolari piattaforme di social media come Facebook, Instagram e WhatsApp, è stata colpita da una multa da record di 1,2 miliardi di euro da parte dell’autorità irlandese per la protezione dei dati. La multa è stata inflitta a causa del mancato rispetto da parte di Meta delle normative sulla protezione dei dati dell’UE. Questa sanzione, che ammonta a circa 450 miliardi di HUF, segna la più alta mai imposta ai sensi del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE.

Le autorità irlandesi hanno rilevato che Meta ha violato le regole trasferendo i dati degli utenti europei di Facebook al di fuori dell’UE senza un’adeguata protezione. Questa violazione è avvenuta dopo che la Corte di giustizia europea ha invalidato il precedente accordo di trasferimento dati UE-USA nel 2020, imponendo requisiti più severi per le clausole contrattuali standard. I regolatori irlandesi sostengono che queste clausole non hanno affrontato i rischi per i diritti fondamentali evidenziati dalla decisione del tribunale.
Sono già in corso sforzi tra l’UE e gli Stati Uniti per negoziare un nuovo accordo sul trasferimento dei dati. Politico riferisce che questo accordo potrebbe essere raggiunto tra giugno e ottobre. Tuttavia, fino al 12 ottobre, Meta può continuare a fare affidamento sulle clausole contrattuali standard per i trasferimenti di dati. Meta aveva precedentemente avvertito che se costretta a rispettare queste clausole senza alternative, potrebbe anche prendere in considerazione la sospensione dei suoi servizi nell’UE.
In risposta alla sanzione, Meta ha rilasciato una dichiarazione definendo la sanzione irlandese “ingiustificata e non necessaria” e ha confermato la sua intenzione di presentare ricorso contro la decisione. La società ha inoltre rassicurato i propri utenti che la decisione non comporterà un’interruzione immediata delle operazioni di Facebook.
È importante notare che questo caso va oltre le pratiche di una singola azienda. Evidenzia il conflitto in corso tra le normative USA e UE, che richiede una risoluzione da parte dei decisori di entrambe le parti. L’estate dovrebbe assistere a ulteriori discussioni e trattative volte a risolvere queste divergenze, come riportato da Meta.