Più nello specifico Macladin 500 viene utilizzato per trattare i processi infettivi causati da agenti patogeni con sensibilità alla claritromicina. Quindi, tipicamente processi infettivi a carico del tratto rinofaringeo (faringiti e tonsilliti), a carico dei seni paranasali, le otiti medie acute (OMA), a carico del tratto respiratorio inferiore, come una bronchite, una polmonite di natura batterica o atipica. Ma non solo, tratta anche le infezioni della cute, come impetigini, erisipele, follicoliti, foruncolosi ed anche le ferite che si siano infettate.
Controindicazioni
Quand’è che non dev’essere utilizzato Macladin 500? Stando alle informazioni presenti sul sito GuidaUsoFarmaci, innanzitutto quando vi sia una ipersensibilità accertata nei confronti di antibiotici della categoria dei macrolidi, oppure quando tale ipersensibilità si sia manifestata anche nei confronti di un solo eccipiente di Macladin 500. Non bisogna assumere Macladin 500 quando si stia assumendo già qualche farmaco contenente: terfenadina, pimozide, cisapride o astemizolo, in quanto tale associazione potrebbe causare prolungamenti dell’intervallo QT e aritmie cardiache, ivi incluse tachicardie ventricolari, fibrillazioni ventricolari e torsioni di punta.
L’assunzione di Macladin 500 deve essere vitata anche in associazione con farmaci contenenti midazolan per via orale. Ancora, occorre evitare l’assunzione di Macladin 500 nel paziente con documentato prolungamento dell’intervallo QT, acquisito o congenito che sia e con aritmie ventricolari pregresse. Evitarne la somministrazione contemporanea con inibitori dell’HMG-CoA riduttasi (le statine, per intenderci) i quali sono metabolizzati estensivamente dal CYP3A4 (simvastatina e lovastatina), in quanto aumenterebbero i rischi di contrarre miopatie, anche la rabdomiolisi. Anche i pazienti che soffrano di ipokaliemia (cioè a rischio del prolungamento dell’intervallo QT); a soggetti sofferenti di gravi insufficienze epatiche associate a danni renali.
Al pari di qualche altro potente inibitore dell’enzima CYP3A4, il Macladin 500 (claritromicina) non deve essere somministrato contemporaneamente alla colchicina.
Precauzioni
Cosa occorre sapere prima di assumere Macladin 500? Poiché la claritromicina viene metabolizzata e poi eliminata soprattutto dal fegato, occorre porre particolare attenzione se si somministra il medicinale a soggetti con qualche compromissione a livello epatico o in caso di danni renali, severi ma anche moderati.
Qualche caso fatale relativo ad insufficienze epatiche è stato riportato relativamente all’assunzione del principio attivo di Macladin 500, la claritromicina. Taluni di questi soggetti potrebbero aver sofferto di un danno epatico pregresso o aver assunto qualche altro farmaco epatotossico.
Una raccomandazione importante per i pazienti in cura con Macladin 500 è quella di sospendere immediatamente il trattamento ed interpellare subito il proprio medico curante se dovessero iniziare ad avvertire sintomi o qualsiasi segno di danni epatici, tra i quali l’anoressia, l’ittero, una colorazione scura delle urine, oppure anche dei pruriti e dei dolori all’addome. Quando si utilizzano farmaci ad azione antibatterica si sono segnalati alcuni casi di colite del tipo pseudomembranoso, con un range si serietà della patologia che va dal moderato al possibile rischio di morte. Anche alcuni casi di diarrea dovuta al batterio Clostridium difficile sono stati segnalati, sempre relativi non al solo Macladin 500 ma più o meno a tutti i medicinali ad azione antibatterica, sempre andando dalla moderata diarrea per arrivare alla colite con esiti fatali. Si tenga presente che un trattamento fondato su un antibatterico va comunque a creare alterazioni sulla flora batterica che fisiologicamente popola l’intestino, la qual coda può indurre un anomalo sviluppo del Clostridium difficile. Pertanto qualsiasi paziente che, assumendo il Macladin 550 (ed altri antibiotici) lamenti eventi diarroici deve essere sottoposto alla valutazione di eventuali presenze di Clostridium difficile. Dovrebbe essere sottoposto ad una anamnesi molto accurata in quanto pare che tale batterio possa far la sua comparsa anche entro i due mesi successivi la cura con Macladin 500 o gli altri antibiotici che possono generare questa situazione. Pertanto l’interruzione della cura con Macladin 500 deve essere posta in essere anche senza prendere in considerazione le indicazioni terapeutiche. Si dovrà effettuare immediatamente un test microbico e, eventualmente, si dovranno iniziare subito i trattamenti adeguati. Evitare assolutamente di somministrare farmaci ad azione antiperistaltica.
Interazioni di altri farmaci
Occorre informare subito il proprio medico curante o il proprio farmacista di fiducia nel caso si sia recentemente assunto un qualsiasi altro farmaco, anche quelli per i quali non occorre la prescrizione del medico. Inoltre occorre evitare asoslutamente di somministrare la terfenadina, il pimozide, la cisapride e l’astemizolo ai pazienti in cura con il Macladin 500. Infatti l’azione del Macladin 500 in associazione con uno di questi principi attivi (interazione farmacologica) ha provocato delle gravi aritmie del battito cardiaco, includendo anche la tachicardia ventricolare, le fibrillazioni ventricolari e le torsioni di punta.
V’è qualche segnalazione cosiddetta di postmarketing che indica che la somministrazione contemporanea di ergotamina o diidroergotamina con la claritromicina sia associabile ad una acuta tossicità da ergot (il cosiddetto ergotismo), che si caratterizza per vasospasmi ed ischemie delle stremità, ma anche di taluni altri tessuti, includendo anche il SNC (Sistema Nervoso Centrale). Si sconsiglia altamente di somministrare in modo concomitante gli aclaloidi dell’ergot e la claritromicina (il principio attivo dei Macladin 500).
Anche un altro utilizzo in associazione, vale a dire quello del Macladin 500 con simvastatina o lovastatina viene indicato come controindicato, poiché tali statine vengono metabolizzate in modo estensivo dall’enzima CYP3A4 e, eseguendo un contemporaneo trattamento con claritromicina, se ne aumenterebbe la concentrazione nel plasma, andando ad incrementare in questo modo i rischi di miopatie, includenao anche la rabdomiolisi.
Si narra di casi di rabdomiolisi in soggetti che erano contemporaneamente in cura con la claritromicina ed anche con queste statine. Ovemai trattare con claritromicina non sia assolutamente evitabile, si sospenda, però, il trattamento con la simvastatina o con la lovastatina.
Quindi possiamo affermare che una enorme cautela va posta quando si debba prescrivere il macladin 500 in concomitanza con le statine. Se questa associazione proprio non può essere evitata, allora occorrerà prescrivere il dosaggio più basso possibile di statine. Si potrebbe anche valutare l’aolternativa di usare una statina che non dipenda dai processi metabolici relativi all’enzima CYP3A4 (come potrebbe essere, ad esempio, la fluvastatina). In ogni caso monitorare spesso ed accuratamente i pazienti per una precoce diagnosi di eventuali sintomi e segni di miopatie.