Con l’introduzione dei nuovi dazi doganali annunciati dal presidente Donald Trump, l’impatto sui beni di consumo è già evidente, e tra i primi a risentirne potrebbero esserci proprio le sneaker firmate Nike. Il colosso americano dell’abbigliamento sportivo produce circa la metà delle sue scarpe in Vietnam, uno dei paesi colpiti da una tariffa del 46% a partire dal 9 aprile. Ma cosa significa tutto questo per i consumatori?

Quanto aumenteranno le Air Jordan?
Secondo fonti del settore riportate dal Post, le iconiche Air Jordan 1 High, attualmente vendute a 180 dollari, potrebbero arrivare a costare 198 dollari con l’entrata in vigore della nuova tassa. E non finisce qui: altre popolari linee Nike, tra cui Air Force 1 e altri modelli di punta, potrebbero subire rincari tra i 15 e i 35 dollari a paio.
Perché i dazi colpiscono Nike (e non solo)
La nuova politica tariffaria mira a colpire le importazioni da paesi che rappresentano nodi cruciali nella catena di approvvigionamento globale. Il Vietnam, scelto da molte aziende come alternativa alla produzione cinese, si trova ora al centro di questa guerra commerciale, vanificando anni di strategie di delocalizzazione.
Secondo le stime di UBS, i consumatori americani potrebbero affrontare un aumento generale dei prezzi tra il 10% e il 12% per i beni provenienti dal Vietnam. Una percentuale che potrebbe cambiare radicalmente il mercato delle sneaker e non solo.
Numeri alla mano: il caso delle Air Force 1
Un esperto anonimo del settore ha rivelato che una Nike Air Force 1, venduta al dettaglio a 115 dollari, costa all’azienda circa 18 dollari in fase di produzione. L’imposizione di una tariffa del 46% comporterebbe un incremento diretto di 8,28 dollari a paio, una cifra che, moltiplicata per un intero container di circa 8.000 paia, rappresenta un costo aggiuntivo significativo per Nike.
Il punto critico: rischio per le aziende di consumo
Secondo le fonti industriali, questa situazione potrebbe avere effetti devastanti per il comparto: “Se queste tariffe restano in vigore, entro l’estate potremmo assistere ai primi fallimenti nel settore”, ha dichiarato un insider. Le aziende, infatti, stanno cercando di rinegoziare con i fornitori o di assorbire parte dei costi per evitare di perdere competitività, ma la sfida è complessa.
Una mossa che blocca la diversificazione
Gary Wassner, CEO di Hildun Corp., società finanziaria attiva nel settore moda, ha spiegato che molte aziende avevano già spostato la produzione dalla Cina al Vietnam negli ultimi anni per ridurre la dipendenza da Pechino. Ma l’imposizione di dazi anche su Hanoi rischia ora di bloccare definitivamente i piani di diversificazione, riportando incertezza e costi crescenti.
Conclusione
Il nuovo scenario tariffario voluto dall’amministrazione Trump potrebbe avere conseguenze dirette sul portafoglio dei consumatori e sui bilanci di grandi marchi come Nike. Se i dazi resteranno attivi, prepariamoci a vedere un aumento dei prezzi delle sneaker già nei prossimi mesi. In attesa di un possibile accordo commerciale o di strategie di contenimento da parte delle aziende, il consiglio per gli appassionati è semplice: se stai pensando di acquistare un nuovo paio di Air Jordan… forse è meglio farlo adesso.
fonte@NYP