La malaria continua a rappresentare una delle principali emergenze sanitarie a livello globale. Ogni anno, centinaia di migliaia di persone perdono la vita a causa di questa malattia infettiva trasmessa dalle zanzare del genere Anopheles. Nonostante sia definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “curabile e prevenibile”, i numeri restano preoccupanti.

I dati più recenti: 263 milioni di casi nel 2023
Secondo il Rapporto mondiale sulla malaria 2024 dell’OMS, pubblicato lo scorso dicembre, nel 2023 sono stati registrati 263 milioni di casi di malaria nel mondo, con 597 mila decessi. La maggior parte delle vittime erano bambini sotto i 5 anni, un gruppo particolarmente vulnerabile che rappresenta il 76% dei decessi totali.
Africa: l’epicentro dell’epidemia
Il continente africano continua a essere il più colpito: nel 2023, ben 246 milioni di casi – ovvero il 94% del totale mondiale – sono stati diagnosticati in Africa. Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Etiopia e Mozambico da soli hanno registrato oltre la metà dei casi globali.
Tra le popolazioni più a rischio ci sono anche le donne in gravidanza. In 33 paesi africani, circa 12,4 milioni di donne incinte hanno contratto la malaria. Tuttavia, grazie a interventi mirati, si stima che siano stati evitati oltre 550.000 casi di nascite di bambini sottopeso.
La situazione nelle Americhe, Asia e Mediterraneo orientale
Nelle Americhe, il 77% dei casi è stato rilevato in Brasile, Colombia, Venezuela e Bolivia. Paesi come Argentina, Belize, El Salvador e Paraguay, invece, sono stati dichiarati liberi dalla malaria. Nel Sud-est asiatico, l’1,5% dei casi mondiali è stato segnalato, con l’India in prima linea per numero di infezioni. In Europa, la malaria autoctona non viene più registrata dal 2015.
Nel Mediterraneo orientale, il 35,2% dei casi è localizzato in Afghanistan e Pakistan, ma problemi di sicurezza e carenze nei dati limitano l’affidabilità delle stime in paesi come Yemen, Sudan e Somalia.
I vaccini e la lotta globale
Dal 2019, nei paesi più colpiti, è iniziata la somministrazione dei vaccini antimalarici RTS,S/AS01 (RTS,S), finanziata da GAVI, Global Fund e Unitaid. Nell’ottobre 2023 l’OMS ha approvato anche un secondo vaccino, R21/Matrix-M (R21), per rafforzare la copertura vaccinale tra i bambini.
Grazie a queste campagne, tra il 2000 e il 2023 si stima siano stati evitati circa 2,2 miliardi di casi di malaria.
Nuove sfide e necessità di investimenti
Tuttavia, nuove minacce emergono. In almeno 41 paesi – tra cui Burkina Faso, Ciad, Togo e Indonesia – sono stati rilevati parassiti mutati che sfuggono ai test diagnostici standard, rendendo più difficile l’individuazione della malattia.
Per rispettare gli obiettivi fissati dalla Strategia tecnica globale per la malaria 2016-2030, l’OMS ha stimato che entro il 2025 saranno necessari investimenti per 9,3 miliardi di dollari nella ricerca e nella prevenzione.