In breve
- La tredicesima è pagata dal datore di lavoro ai lavoratori dipendenti;
- L’INPS paga la tredicesima solo ai pensionati;
- I lavoratori autonomi non ricevono tredicesima.
Cos’è la tredicesima mensilità
La tredicesima mensilità è una somma aggiuntiva che viene corrisposta, solitamente nel mese di dicembre, ai lavoratori subordinati e ai pensionati. È spesso chiamata “gratifica natalizia” perché coincide con il periodo delle festività e rappresenta una mensilità in più rispetto alle dodici ordinarie. La sua introduzione risale al secondo dopoguerra e oggi è prevista dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL).

La tredicesima è un diritto di legge per i dipendenti e un beneficio previsto anche per i pensionati, ma non spetta ai lavoratori autonomi o ai possessori di partita IVA. In termini tecnici, è una forma di retribuzione differita, ovvero una parte della retribuzione annua che viene erogata tutta insieme a fine anno.
Va precisato che la tredicesima:
- è soggetta a tassazione;
- concorre alla formazione del reddito ai fini fiscali;
- non include elementi variabili come straordinari o premi (salvo diversa previsione contrattuale).
Chi paga la tredicesima? Differenze tra lavoratori
La risposta alla domanda “chi paga la tredicesima, INPS o datore di lavoro?” dipende dalla categoria a cui appartieni. In Italia, la tredicesima è corrisposta da enti diversi a seconda del tipo di rapporto lavorativo o pensionistico.
Dipendenti del settore privato
Per i lavoratori subordinati, è il datore di lavoro a erogare la tredicesima mensilità. L’importo viene accantonato mese per mese e pagato a dicembre o, in alcuni casi, in due rate (giugno e dicembre). Il pagamento è obbligatorio e regolato dal CCNL applicato.
Pensionati
Per i pensionati, invece, la tredicesima viene pagata direttamente dall’INPS (o altro ente previdenziale competente), che la accredita con la mensilità di dicembre. L’importo varia in base alla pensione percepita e non è uguale per tutti.
Dipendenti pubblici
Anche nel settore pubblico la tredicesima è obbligatoria. In questo caso, è lo Stato o l’amministrazione di riferimento a occuparsene, secondo quanto stabilito dai contratti pubblici.
Lavoratori autonomi e con partita IVA
I lavoratori autonomi, inclusi quelli con partita IVA, non ricevono la tredicesima perché non hanno un datore di lavoro in senso classico. Tuttavia, possono organizzare la propria attività per prevedere forme di retribuzione flessibile o premi personali.
Come si calcola la tredicesima e come viene tassata
Il calcolo della tredicesima mensilità si basa sulla retribuzione lorda mensile del lavoratore e sul numero di mesi lavorati nell’anno solare. Ogni mese di lavoro genera un dodicesimo della tredicesima, per cui chi ha lavorato tutto l’anno riceverà un’intera mensilità aggiuntiva. In caso di assunzione o cessazione in corso d’anno, l’importo viene calcolato in maniera proporzionale.
Esempio pratico:
Se percepisci uno stipendio lordo mensile di 1.500 euro e hai lavorato 12 mesi, la tua tredicesima sarà di circa 1.500 euro lordi. Se invece hai lavorato 6 mesi, riceverai metà importo, cioè circa 750 euro.
È importante ricordare che la tredicesima è soggetta a tassazione, ma non include i contributi previdenziali a carico del lavoratore, per questo spesso l’importo netto può sembrare più basso rispetto a uno stipendio mensile “normale”. Inoltre, non si applicano detrazioni per lavoro dipendente, quindi la pressione fiscale è leggermente più alta.
Per i pensionati, l’INPS calcola la tredicesima sulla base del trattamento pensionistico lordo e la versa automaticamente nel mese di dicembre, tenendo conto di eventuali limiti di reddito per le pensioni minime o integrate.
Riepilogo e differenze principali
Capire chi paga la tredicesima è fondamentale per evitare confusione e false aspettative, soprattutto in un contesto lavorativo o pensionistico. Le regole sono abbastanza semplici, ma è importante distinguere chiaramente tra le categorie di lavoratori:
- I dipendenti del settore privato ricevono la tredicesima dal datore di lavoro;
- I pensionati la ricevono dall’INPS;
- I dipendenti pubblici dalla Pubblica Amministrazione;
- I lavoratori autonomi e partite IVA non ne hanno diritto, a meno di accordi personali.
La tredicesima rappresenta un’entrata significativa a fine anno e, seppur soggetta a tassazione, può essere utile per spese straordinarie o risparmi. Chi lavora in proprio, invece, può valutare strategie di gestione finanziaria che simulino il beneficio della tredicesima attraverso compensi aggiuntivi, riserve o bonus personali.
Comprendere la logica della tredicesima ti aiuta a pianificare meglio le tue finanze e a sapere cosa aspettarti ogni anno nel mese di dicembre.
Chi paga la tredicesima – Domande frequenti
No, la tredicesima ai lavoratori dipendenti è pagata dal datore di lavoro. L’INPS la eroga solo ai pensionati.
No, i lavoratori autonomi e chi ha partita IVA non ha diritto alla tredicesima, salvo accordi specifici o bonus autogestiti.
Generalmente entro il 24 dicembre per i dipendenti. L’INPS paga la tredicesima ai pensionati insieme alla mensilità di dicembre.
Sì, è soggetta a IRPEF e trattenute fiscali, ma non ai contributi previdenziali a carico del lavoratore.

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.