La figura dell’amministratore di condominio è centrale nella gestione degli immobili residenziali. Ma un tema spesso dibattuto è: è possibile percepire un compenso come amministratore senza avere partita IVA? La risposta dipende da diversi fattori giuridici, fiscali e operativi.

Quando è Possibile Operare Senza Partita IVA
Secondo l’Agenzia delle Entrate, non è obbligatorio aprire una partita IVA se l’attività di amministratore di condominio viene svolta in modo occasionale, ovvero:
- Non è continuativa nel tempo;
- Non è organizzata in forma professionale o imprenditoriale;
- Non si superano i limiti economici previsti per le prestazioni occasionali (compensi inferiori a 5.000 euro annui per ciascun committente, secondo le attuali regole sul lavoro autonomo occasionale).
Amministratore Occasionale: Cosa Significa
Un amministratore occasionale può gestire un singolo condominio senza aprire partita IVA, purché non svolga l’attività in modo abituale e non gestisca altri stabili. Questo vale in particolare per:
- Proprietari che si autogestiscono e ricevono un compenso simbolico;
- Persone fisiche nominate occasionalmente dall’assemblea.
In questi casi, il compenso viene considerato reddito diverso ai fini fiscali, e va riportato nella dichiarazione dei redditi (quadro RL del Modello Redditi Persone Fisiche).
Fonte: Il Sole 24 Ore – Compenso amministratore e partita IVA
Quando la Partita IVA Diventa Obbligatoria
L’apertura della partita IVA è obbligatoria se:
- Si amministrano più condomìni;
- L’attività è svolta in modo abituale e continuativo;
- Si superano i 5.000 euro annui per singolo committente;
- Si promuove l’attività come servizio professionale, anche online.
In questi casi, l’amministratore diventa a tutti gli effetti un professionista autonomo e deve adempiere agli obblighi fiscali e contributivi previsti dalla legge.
Fatturazione del Compenso Senza Partita IVA
In assenza di partita IVA, il compenso può essere corrisposto mediante ricevuta per prestazione occasionale, che deve includere:
- Dati del prestatore e del condominio;
- Descrizione dell’attività;
- Importo lordo;
- Eventuale ritenuta d’acconto (20%);
- Marca da bollo da 2 euro se superiore a 77,47 euro.
Il condominio, come sostituto d’imposta, è tenuto a versare la ritenuta d’acconto tramite modello F24.
Rischi di Evasione e Sanzioni
Operare senza partita IVA in modo abituale o senza rispettare le regole dell’occasionalità può comportare:
- Accertamenti fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate;
- Sanzioni amministrative per mancata emissione di fattura;
- Possibili ripercussioni sul condominio stesso, in quanto committente non diligente.
È consigliabile consultare un commercialista per valutare correttamente i limiti dell’attività.
Conclusione
L’amministratore di condominio può ricevere un compenso senza partita IVA solo in casi occasionali e ben delimitati. Appena l’attività diventa abituale o viene estesa ad altri condomìni, è necessaria l’apertura della partita IVA, con tutti gli adempimenti del caso.
In un’ottica di trasparenza fiscale e correttezza amministrativa, è fondamentale conoscere i limiti previsti dalla normativa italiana ed evitare interpretazioni errate che possono portare a sanzioni.

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.