Nel panorama attuale del riscaldamento domestico, le caldaie a condensazione sono diventate lo standard di riferimento. La loro superiorità in termini di efficienza energetica e riduzione delle emissioni inquinanti le ha rese la scelta preferenziale, e in molti casi obbligatoria, per le nuove installazioni e sostituzioni. Tuttavia, esistono ancora delle specifiche eccezioni che permettono l’installazione di una caldaia non a condensazione (o a camera stagna tradizionale).
È fondamentale comprendere queste eccezioni, poiché installare una caldaia non conforme alla normativa vigente può comportare sanzioni e l’impossibilità di ottenere le certificazioni necessarie.

La Normativa di Riferimento: Direttiva ErP e Regolamento Ecodesign
La spinta verso le caldaie a condensazione deriva principalmente da normative europee e nazionali:
- Direttiva Europea ErP (Energy Related Products) 2009/125/CE: Questa direttiva stabilisce requisiti minimi di efficienza energetica per i prodotti connessi all’energia.
- Regolamento Comunitario 813/2013/UE (Ecodesign): Entrato in vigore a settembre 2015, impone severi limiti di efficienza ai generatori di calore e alle pompe di calore. In pratica, ha decretato l’uscita dal mercato delle caldaie tradizionali a camera aperta e a camera stagna, in quanto non più in grado di rispettare i nuovi standard minimi di efficienza.
Questi regolamenti mirano a ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO2 nell’Unione Europea, promuovendo tecnologie più sostenibili.
Le Specifiche Eccezioni all’Obbligo della Caldaia a Condensazione
Nonostante la normativa generale, esistono situazioni ben definite in cui è ancora possibile installare una caldaia non a condensazione. Queste eccezioni sono dettate principalmente da ragioni tecniche o logistiche che renderebbero l’installazione di una caldaia a condensazione eccessivamente complessa, costosa o impossibile.
Le principali eccezioni includono:
- Impossibilità Tecnica di Scarico della Condensa: Le caldaie a condensazione producono acqua acida di condensa che deve essere smaltita in modo sicuro, solitamente collegandola allo scarico fognario o a un apposito neutralizzatore. Se l’edificio o l’abitazione non dispongono di un sistema di scarico adatto o la realizzazione del collegamento risulta tecnicamente impossibile o economicamente insostenibile (ad esempio, per pendenze insufficienti, distanza eccessiva dagli scarichi o vincoli strutturali), è possibile installare una caldaia tradizionale. Questa è probabilmente l’eccezione più comune.
- Impossibilità Tecnica di Adeguamento della Canna Fumaria Collettiva: Negli edifici con canne fumarie collettive ramificate (spesso presenti nei condomini datati) progettate per caldaie tradizionali, l’adeguamento per lo scarico dei fumi di una caldaia a condensazione può essere estremamente complesso e oneroso, se non impossibile. Le caldaie a condensazione richiedono canne fumarie che resistano alla condensa acida e che siano a tenuta stagna. Se l’adeguamento non è fattibile, si può ricorrere a caldaie tradizionali a camera stagna, a patto che rispettino comunque standard minimi di efficienza.
- Sostituzione in Locali “Dedica”: Alcune interpretazioni delle normative e direttive (sebbene sia un punto dibattuto e in evoluzione) possono prevedere la possibilità di sostituire una caldaia tradizionale con una di pari tipologia in locali tecnici dedicati esclusivamente all’alloggiamento di impianti termici, a condizione che la nuova caldaia rispetti comunque specifici requisiti di rendimento stagionale minimi e non sia installabile a condensazione per motivi tecnici specifici del locale. Questo è un caso più raro e specifico, da valutare attentamente con un tecnico abilitato.
- Caldaie “Open Type” o a Camera Aperta (solo per sostituzione): È vietato installare nuove caldaie a camera aperta (quelle che prelevano l’aria per la combustione direttamente dal locale di installazione) in abitazioni private. L’unica eccezione riguarda la sostituzione di un apparecchio preesistente a camera aperta con un altro di pari tipologia, ma solo se installato all’esterno o in un locale tecnico dedicato e a condizione che rispetti rigorosi requisiti di rendimento minimi e specifiche tecniche molto restrittive (es. basse emissioni di NOx). Anche qui, si tratta di casistiche sempre più marginali e con forti limitazioni.
L’Obbligo di Valutazione Tecnica e Certificazione
Indipendentemente dall’eccezione, è obbligatorio che un tecnico abilitato (installatore qualificato) certifichi l’impossibilità tecnica o economica di installare una caldaia a condensazione. Questa attestazione è fondamentale per giustificare l’installazione di un modello tradizionale e per garantire la conformità dell’impianto.
Senza questa documentazione, l’impianto potrebbe non essere a norma e non ottenere la Dichiarazione di Conformità, con conseguenze legali ed economiche.
In conclusione, sebbene le caldaie a condensazione siano la via preferenziale per il riscaldamento, le eccezioni esistono per non bloccare gli interventi laddove la loro installazione sia oggettivamente impraticabile. È sempre consigliabile consultare un professionista del settore per una valutazione accurata della propria situazione.
Fonti Attendibili e Autorevoli:
- Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) – Efficienza Energetica: (Cercare la sezione relativa a direttive europee e normative nazionali sull’efficienza degli apparecchi a gas. Il sito è in continuo aggiornamento).
- Suggerimento per la ricerca: “MASE efficienza energetica caldaie”
- ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) – Guida Detrazioni Fiscali (Sezione Caldaie): https://www.enea.it/ (L’ENEA è un punto di riferimento per l’efficienza energetica in Italia e le sue guide sulle detrazioni fiscali spesso includono dettagli tecnici e normativi rilevanti).
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – Regolamento (UE) N. 813/2013 della Commissione: (Questo è il regolamento Ecodesign. Per il testo completo, fare riferimento alla Gazzetta Ufficiale Europea o a siti di normative come EUR-Lex).
- Suggerimento per la ricerca: “Regolamento UE 813/2013 Gazzetta Ufficiale”
- Assotermica (Associazione Costruttori Apparecchi e Componenti Termici): https://www.assotermica.it/ (Associazione di categoria che rappresenta i produttori e fornisce spesso chiarimenti tecnici e interpretazioni delle normative).
- Unichim (Ente Nazionale Italiano di Unificazione nel settore della Chimica, Materie Plastiche e Gomma): https://www.uni.com/ (Anche se non direttamente sulle caldaie, gli enti di normazione come UNI definiscono le specifiche tecniche che gli apparecchi devono rispettare).

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.