Lo stato della Chiesa è stato uno Stato italiano costituito dall’insieme dei territori su cui la Santa Sede esercitò il proprio potere temporale dal 6° al 19° secolo. Il sovrano dello Stato era il papa, che aveva sia un’autorità spirituale su tutti i cattolici del mondo sia un’autorità giuridica e amministrativa sui sudditi dello Stato. Lo stato della Chiesa ebbe origine dalla donazione di alcuni territori da parte dei re longobardi e dei re franchi alla Chiesa romana nel 8° secolo. Lo stato della Chiesa cessò di esistere nel 1870, quando le truppe italiane occuparono Roma e la annetterono al Regno d’Italia.

Sviluppo storico
Lo stato della Chiesa attraversò diverse fasi storiche, caratterizzate da momenti di espansione e contrazione territoriale, da conflitti interni ed esterni, da riforme e restaurazioni. Tra le principali fasi si possono distinguere:
- L’età carolingia (8°-10° secolo), in cui lo Stato si consolidò grazie al sostegno dei re franchi e alla difesa contro le invasioni saracene e ungare.
- L’età comunale (11°-13° secolo), in cui lo Stato entrò in crisi a causa delle lotte tra i papi e gli imperatori tedeschi per il controllo dell’Italia, delle rivolte dei comuni cittadini contro il potere papale e delle eresie religiose.
- L’età del papato avignonese (14° secolo), in cui lo Stato subì una grave decadenza a causa della trasferimento dei papi ad Avignone in Francia (1309-1377) e dello scisma d’Occidente (1378-1417), che provocarono una perdita di prestigio e di autorità della Chiesa.
- L’età del Rinascimento (15°-16° secolo), in cui lo Stato conobbe una rinascita culturale, artistica ed economica grazie ai mecenatismo dei papi umanisti come Niccolò V, Pio II, Sisto IV e Giulio II. In questo periodo lo Stato si espanse territorialmente conquistando la Romagna, l’Umbria e le Marche. Tuttavia lo Stato dovette anche affrontare le minacce degli stati regionali italiani come Milano, Venezia e Napoli; delle potenze straniere come la Francia, la Spagna e l’impero asburgico; delle riforme protestanti che scossero l’unità religiosa dell’Europa.
- L’età moderna (17°-18° secolo), in cui lo Stato perse progressivamente importanza politica ed economica a causa del declino demografico dovuto alle pestilenze; della stagnazione agricola; della concorrenza commerciale; dell’influenza culturale dell’Illuminismo; dell’intervento delle potenze europee nelle questioni italiane; delle riforme borboniche che limitarono il potere ecclesiastico nei regni meridionali.
- L’età contemporanea (19° secolo), in cui lo Stato entrò in conflitto con il movimento del Risorgimento italiano, che mirava a unificare l’Italia sotto la guida del Regno di Sardegna. I papi Pio IX e Leone XIII si opposero fermamente al processo di unificazione e difesero i propri diritti temporali. Lo Stato perse gradualmente i suoi territori a seguito delle guerre d’indipendenza italiane e della spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi. L’ultimo atto fu la presa di Roma nel 1870 da parte delle truppe italiane, che pose fine allo Stato della Chiesa e lo sostituì con il Regno d’Italia. I papi si ritirarono nel Palazzo del Quirinale e si dichiararono prigionieri politici, rifiutando di riconoscere il nuovo stato italiano.
Caratteristiche
Lo stato della Chiesa aveva alcune caratteristiche peculiari che lo distinguevano dagli altri stati italiani. Tra queste si possono ricordare:
- La sovranità del papa, che era sia capo spirituale della Chiesa cattolica sia capo temporale dello Stato. Il papa era eletto dal collegio dei cardinali riunito in conclave e aveva il potere assoluto sullo Stato. Il papa nominava i suoi collaboratori tra i membri della curia romana, l’insieme degli organi amministrativi della Chiesa.
- La natura teocratica dello Stato, che si basava sul principio secondo cui il potere politico derivava da Dio e doveva essere esercitato in suo nome e secondo la sua volontà. Lo Stato era quindi sottomesso alla legge divina e alla dottrina della Chiesa. Lo Stato difendeva la fede cattolica contro le eresie, le riforme protestanti e l’Illuminismo; promuoveva la cultura cristiana attraverso le scuole, le università e le accademie; sosteneva le missioni evangelizzatrici nei paesi non cattolici; proteggeva i luoghi santi in Palestina.
- La complessità territoriale dello Stato, che era costituito da una serie di entità amministrative autonome, distinte in legazioni, territori, paesi titolati e governatorati. Queste entità avevano una certa autonomia locale ma erano soggette all’autorità centrale del papa attraverso i suoi rappresentanti: i legati pontifici nelle legazioni; i delegati apostolici nei territori; i cardinali nei paesi titolati; i governatori nei governatorati. Lo Stato comprendeva anche alcuni feudi nobiliari o ecclesiastici che godevano di privilegi particolari.
Considerazioni sullo stato della Chiesa
Lo stato della Chiesa è stato uno dei protagonisti della storia italiana ed europea per oltre un millennio. Ha avuto un ruolo importante nella difesa e nella diffusione della fede cattolica; nella promozione della cultura umanistica e rinascimentale; nella mediazione tra le potenze continentali; nella resistenza al processo di unificazione italiana. Lo stato della Chiesa è scomparso nel 1870 ma ha lasciato una traccia profonda nel patrimonio artistico, architettonico e culturale dell’Italia.