Un’importante svolta nella politica spaziale statunitense sta per ridefinire le priorità della NASA. Con un finanziamento massiccio da parte del Congresso, il programma Artemis per il ritorno sulla Luna riceve un’enorme spinta, un’iniziativa che sembra contrastare apertamente le ambizioni di Elon Musk di colonizzare Marte.

La “Big, Beautiful Act”: Miliardi per la Luna
La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha recentemente approvato la cosiddetta “Big, Beautiful Act”, una legge di spesa che promette un significativo rilancio degli investimenti nelle infrastrutture spaziali. Al centro di questa manovra c’è il programma Artemis, volto a riportare l’uomo sulla Luna. Il presidente Donald Trump è atteso per la firma di questa legge, che stanzia ben 10 miliardi di dollari principalmente per le missioni lunari della NASA.
Questo investimento è in netta controtendenza rispetto alla visione di Elon Musk, CEO di SpaceX, che ha sempre criticato lo Space Launch System (SLS) della NASA, definendolo un “razzo da un miliardo di dollari a ogni lancio” a causa della sua non riutilizzabilità. Musk aveva sperato che l’amministrazione Trump avrebbe dismesso l’SLS dopo la missione Artemis 3 (prevista per il 2027) in favore dei razzi riutilizzabili di SpaceX, visti come il futuro per le missioni su Marte. Tuttavia, la nuova legislazione reindirizza gli investimenti verso la Luna, con finanziamenti consistenti, tra cui:
- 2,5 miliardi di dollari per i lanci SLS.
- 2,6 miliardi di dollari per la costruzione della stazione Lunar Gateway in orbita lunare.
- 700 milioni di dollari per una sonda per le comunicazioni su Marte, un progetto che Trump stesso aveva precedentemente proposto di tagliare.
- 1,25 miliardi di dollari per i costi operativi della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) fino al 2029.
- 20 milioni di dollari per lo sviluppo della capsula Orion per le future missioni lunari.
Sebbene Trump avesse in passato proposto un taglio di 6 miliardi di dollari al budget della NASA, questa nuova legge non solo ripristina quei fondi, ma aumenta gli investimenti proprio in quei programmi che Musk avrebbe voluto vedere ridimensionati.
Il Ruolo di SpaceX e le Priorità Spaziali
Nonostante questa apparente battuta d’arresto per le sue ambizioni marziane, SpaceX non è rimasta completamente a bocca asciutta. L’azienda di Musk ha ricevuto 325 milioni di dollari per lo sviluppo di un veicolo di deorbitazione per la Stazione Spaziale Internazionale. Inoltre, nel giugno 2024, SpaceX si è aggiudicata un contratto di 843 milioni di dollari dalla NASA per la costruzione dell’USDV (US Deorbit Vehicle), che sarà utilizzato per smantellare in sicurezza la ISS entro il 2030, come riportato dal Daily Mail.
Tuttavia, il desiderio di Musk di far atterrare la stazione spaziale prima della fine di questo decennio rimane irrealizzabile, poiché una decisione del genere richiede il consenso internazionale di tutti i partner della ISS. Questa nuova legge sottolinea chiaramente che la politica spaziale statunitense continua a considerare la Luna una priorità strategica assoluta. Questo posizionamento sembra prevalere sulle visioni più innovative e a lungo termine per la colonizzazione di Marte, che sono da tempo il fulcro delle aspirazioni di Elon Musk.
Con la prevista firma del presidente Trump, questa legislazione rappresenta uno dei colpi più significativi subiti da Elon Musk nella sua carriera nel settore spaziale, riaffermando la Luna come il prossimo grande traguardo dell’esplorazione spaziale americana.
Per approfondire la politica spaziale statunitense e i programmi della NASA, puoi consultare queste fonti autorevoli:

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.