Acquistare una prima casa in Italia comporta una serie di vantaggi fiscali, ma anche alcune imposte da versare. Di seguito, analizzeremo nel dettaglio le principali tasse legate alla prima casa, distinguendo tra quelle dovute al momento dell’acquisto e quelle da pagare periodicamente.

1. Imposte da pagare al momento dell’acquisto
Le imposte sulla prima casa variano a seconda che l’acquisto avvenga da un’impresa costruttrice o da un privato.
Acquisto da un’impresa costruttrice (entro 5 anni dalla costruzione o ristrutturazione)
Se si acquista una prima casa direttamente da un’impresa costruttrice (o ristrutturatrice) entro cinque anni dalla fine dei lavori, si applicano le seguenti imposte:
- IVA: 4% sul prezzo di vendita (invece del 10% ordinario).
- Imposta di registro: 200 euro (fissa).
- Imposta ipotecaria: 200 euro (fissa).
- Imposta catastale: 200 euro (fissa).
Se l’acquisto avviene dopo 5 anni, l’operazione è generalmente esente da IVA e segue il regime previsto per l’acquisto da privato.
Acquisto da un privato
Se si acquista una prima casa da un privato o da un’impresa non soggetta a IVA, si applicano le seguenti imposte:
- Imposta di registro: 2% sul valore catastale (anziché il 9% per le seconde case).
- Imposta ipotecaria: 50 euro (fissa).
- Imposta catastale: 50 euro (fissa).
Il valore catastale si calcola moltiplicando la rendita catastale rivalutata del 5% per un coefficiente fisso di 110.
2. Tasse da pagare periodicamente
Una volta acquistata l’abitazione, ci sono alcune imposte da pagare periodicamente.
IMU (Imposta Municipale Unica)
L’IMU sulla prima casa è generalmente esente se l’immobile è adibito ad abitazione principale, salvo che si tratti di immobili di lusso (categorie catastali A/1, A/8, A/9), per i quali si applica un’aliquota ridotta con una detrazione fissa di 200 euro.
TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili) – Abolita
Dal 2020, la TASI è stata abolita e accorpata all’IMU. Pertanto, oggi non si paga più la TASI sulla prima casa.
TARI (Tassa sui Rifiuti)
La TARI è dovuta da chi occupa l’immobile, quindi anche dal proprietario della prima casa se vi risiede. L’importo varia in base:
- alla superficie dell’abitazione;
- al numero di componenti del nucleo familiare;
- alle tariffe stabilite dal Comune.
3. Agevolazioni fiscali per la prima casa
L’ordinamento italiano prevede diverse agevolazioni fiscali per chi acquista una prima casa:
- Riduzione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale.
- IVA al 4% (se acquisto da impresa costruttrice).
- Esenzione IMU per le abitazioni principali (salvo immobili di lusso).
- Detrazioni sugli interessi passivi del mutuo: si può detrarre il 19% degli interessi passivi pagati su un mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale, fino a un massimo di 4.000 euro annui.
Conclusioni
L’acquisto della prima casa in Italia è incentivato con tassazione ridotta e agevolazioni fiscali significative. Tuttavia, restano da considerare le imposte periodiche come la TARI e, per le categorie di lusso, anche l’IMU. È importante verificare attentamente i requisiti per beneficiare delle agevolazioni, soprattutto per evitare la decadenza dei benefici fiscali, che comporterebbe il pagamento delle imposte in misura piena con sanzioni e interessi.