Il sostegno all’indipendenza scozzese è salito al 56%, secondo un sondaggio Ipsos mercoledì, due settimane dopo che la Corte Suprema britannica ha bloccato un tentativo del governo di Edimburgo di indire un nuovo referendum sull’indipendenza il prossimo anno.

L’indagine, condotta su un campione di 1.065 persone di età superiore ai 16 anni provenienti dall’intero territorio della Scozia, ha mostrato che il sostegno all’indipendenza è aumentato di sei punti percentuali rispetto alla precedente indagine di maggio, scrive l’agenzia Reuters, citata da Agerpres.
Lasciando da parte gli indecisi, solo il 44% degli intervistati è favorevole a rimanere nel Regno Unito.
Secondo lo stesso sondaggio, lo Scottish National Party (SNP), guidato dal primo ministro Nicola Sturgeon, conquisterebbe più della metà dei voti alle prossime elezioni, attese nel 2024. Nicola Sturgeon ha promesso di candidarsi solo se la questione dello Scottish viene sollevata l’indipendenza, rendendo il voto un referendum “de facto”.
Il sondaggio ha mostrato “un aumento del sostegno sia all’indipendenza che all’Snp“, ha commentato Emily Gray, direttrice di Ipsos Scotland.
“Resta da vedere se si tratta di una spinta temporanea dopo la recente decisione della Corte Suprema o di una tendenza a lungo termine“, ha aggiunto.
A seguito di un referendum nel 2014, gli abitanti della Scozia hanno respinto con una percentuale di voti dal 55% al 45% la cessazione dell’unione di oltre 300 anni con l’Inghilterra.
Tuttavia, le richieste di indipendenza hanno ricevuto una spinta dopo il voto del 52%-48% a favore della Brexit due anni dopo, una decisione contraria alla maggior parte degli scozzesi.
Fino a poco tempo fa, i sondaggi suggerivano che gli scozzesi rimanessero equamente divisi sull’indipendenza e che un referendum avrebbe prodotto un risultato troppo vicino per essere decisivo.
Sarà promulgato un altro referendum?
Il sostegno all’indipendenza ha raggiunto brevemente il livello record del 58% nel 2020, quando il governo di Edimburgo ha ottenuto un ampio sostegno per la sua gestione della pandemia di Covid-19.
Durante quest’anno, il SNP ha annunciato l’intenzione di organizzare un voto consultivo sulla secessione nell’ottobre 2023, dimostrando, tuttavia, che avrebbe dovuto essere legale e riconosciuto a livello internazionale.
Il governo di Londra ha ripetutamente affermato che non accetterà un nuovo plebiscito e che un voto sull’indipendenza dovrebbe essere un evento irripetibile.
Con decisione unanime, il 23 novembre la Corte Suprema ha stabilito che la decisione di indire un referendum non può essere presa senza il consenso del Parlamento britannico.
I nazionalisti scozzesi hanno affermato che la sentenza della Corte ha evidenziato la necessità per Edimburgo di staccarsi dall’essere governata da Londra e che erano intrappolati in un’unione politica senza alcun percorso di autodeterminazione ai sensi del diritto internazionale.
Secondo le intenzioni di voto espresse nel sondaggio Ipsos, l’SNP conquisterebbe 58 seggi alle prossime elezioni generali, i laburisti scozzesi un solo mandato, e i conservatori del primo ministro britannico Rishi Sunak e gli altri partiti non otterrebbero alcun seggio da Scozia alla Camera dei Comuni.