Intel pianifica di eliminare la tecnologia vecchia di 45 anni dai futuri processori per PC, impedendo loro di eseguire direttamente software obsoleto. L’azienda intende ritirare le istruzioni x86 e le relative estensioni a 32 bit, lasciando solo la modalità a 64 bit nei suoi chip.

Ciò significa che i futuri processori Intel saranno in grado di eseguire solo sistemi operativi e software rilasciati negli ultimi 25 anni o le loro versioni a 64 bit. Il software più vecchio richiederà l’emulazione e non potrà essere eseguito sui nuovi chip.
Per la maggior parte degli utenti, il passaggio ai soli processori a 64 bit non avrà un impatto significativo, poiché negli ultimi anni è stata installata una versione a 64 bit di Windows o Linux sulla maggior parte delle nuove macchine. La maggior parte dei software è già disponibile in versione a 64 bit e sempre più programmi vengono rilasciati esclusivamente in questa versione. Tuttavia, i software più piccoli, che potrebbero non essere più sviluppati, potrebbero incontrare problemi sui nuovi chip Intel a 64 bit.
Questa mossa consentirebbe ad Intel di eliminare funzionalità obsolete e componenti circuitali dai suoi chip, rendendoli più semplici, più piccoli ed efficienti. Tuttavia, l’adozione dei processori esclusivamente a 64 bit richiederà diversi anni e si prevede che saranno introdotti per la prima volta su laptop e server. Le tecnologie a 32 bit continueranno ad essere presenti per un po’ di tempo nei processori destinati alle macchine desktop.