Ricevere un preavviso di fermo amministrativo sulla propria auto è una notifica che può generare preoccupazione. Tuttavia, è importante sapere che questo atto, emesso solitamente dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER), non è una sentenza definitiva e può essere contestato legalmente se sussistono validi motivi.

Cos’è il Preavviso di Fermo Amministrativo e Perché si Riceve?
Il preavviso di fermo amministrativo è una comunicazione che anticipa l’iscrizione del fermo vero e proprio sul veicolo presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Viene inviato quando risultano non pagati debiti di varia natura (multe stradali, bollo auto, tasse, contributi INPS, ecc.). Il preavviso concede al contribuente 30 giorni di tempo dalla notifica per regolarizzare la propria posizione (pagando, rateizzando o chiedendo l’annullamento) prima che il fermo diventi effettivo. (Fonte: Agenzia delle Entrate-Riscossione – Preavviso di Fermo).
È Possibile Impugnare il Preavviso di Fermo Amministrativo?
Sì, è possibile. Il preavviso di fermo è un atto amministrativo che, sebbene non sia il fermo definitivo, è considerato “atto prodromico” o “preordinato” all’iscrizione del fermo. In quanto tale, è autonomamente impugnabile davanti all’autorità giudiziaria competente se si ritengono presenti vizi che ne inficiano la validità o l’efficacia.
Motivi Comuni per l’Impugnazione del Preavviso di Fermo
L’impugnazione deve basarsi su motivi concreti. Ecco i più frequenti:
- Vizi di Notifica:
- Mancata o irregolare notifica del preavviso stesso: Se non hai mai ricevuto il preavviso o la notifica è avvenuta in modo non conforme alla legge.
- Mancata o irregolare notifica degli atti presupposti: Il preavviso di fermo si basa su debiti derivanti da atti precedenti (es. cartella esattoriale, verbale di multa). Se questi atti non sono mai stati notificati correttamente, o sono stati notificati in modo errato, il preavviso è illegittimo.
- Prescrizione del Credito: I debiti hanno un termine di prescrizione, scaduto il quale non possono più essere riscossi. I termini variano:
- Multe stradali: 5 anni dalla violazione o dall’ultima notifica valida.
- Bollo auto: 3 anni a partire dall’anno successivo a quello di scadenza del pagamento.
- Tributi erariali (IRPEF, IVA, ecc.): Generalmente 10 anni.
- Contributi INPS/INAIL: 5 anni. Se il preavviso si riferisce a crediti prescritti, può essere impugnato. Numerosi portali legali, come La Legge per Tutti, offrono guide dettagliate sui termini di prescrizione (La Legge per Tutti – Prescrizione debiti Equitalia (ora AdER)).
- Pagamento Già Effettuato: Se il debito indicato nel preavviso è già stato saldato (totalmente o parzialmente, se oggetto di definizione agevolata) prima della notifica del preavviso stesso, l’atto è illegittimo. È fondamentale conservare le ricevute di pagamento.
- Illegittimità del Debito Sottostante:
- Annullamento o sgravio della cartella esattoriale: Se l’atto da cui deriva il debito è stato annullato (dall’ente creditore in autotutela o da un giudice).
- Errore materiale: Ad esempio, importo errato, o debito non riferibile al destinatario del preavviso.
- Veicolo Strumentale all’Attività d’Impresa o Professionale: Se il veicolo è indispensabile e strumentale per l’esercizio dell’attività d’impresa o della professione, e si tratta dell’unico veicolo di quel tipo, il fermo (e quindi il preavviso) potrebbe essere illegittimo. In tal caso, entro 30 giorni dalla notifica del preavviso, si può presentare un’istanza motivata all’Agente della Riscossione per chiederne l’esclusione, allegando la documentazione comprovante. (Fonte: Agenzia delle Entrate-Riscossione – Fermo Amministrativo – Casi particolari)
- Altri Vizi di Forma o Sostanziali: Ad esempio, mancata indicazione del responsabile del procedimento nel preavviso, motivazione carente, ecc.
Come e Dove si Impugna: La Procedura
L’impugnazione del preavviso di fermo avviene tramite un ricorso all’autorità giudiziaria competente:
- Individuazione del Giudice Competente:
- Commissione Tributaria Provinciale: Per debiti di natura tributaria (es. IRPEF, IVA, IMU, TARI, bollo auto).
- Giudice di Pace: Per sanzioni amministrative derivanti da violazioni del Codice della Strada (multe) di importo non superiore a una certa soglia (attualmente 15.493,71 €, ma da verificare per il 2025) o per opposizione all’esecuzione/agli atti esecutivi se il valore del credito è entro la sua competenza.
- Tribunale (Sezione Lavoro): Per debiti di natura previdenziale (es. contributi INPS/INAIL).
- Tribunale Ordinario: Per tutti gli altri casi o per valori superiori alla competenza del Giudice di Pace. La competenza territoriale è generalmente quella del luogo di residenza del ricorrente o della sede del giudice indicato nell’atto.
- Termini per l’Impugnazione: I termini sono perentori e variano a seconda del vizio lamentato e del giudice adito:
- 30 giorni dalla notifica: Generalmente per opposizione a sanzioni amministrative (multe) davanti al Giudice di Pace.
- 60 giorni dalla notifica: Generalmente per ricorsi davanti alla Commissione Tributaria.
- 20 giorni dalla notifica: Per opposizione agli atti esecutivi (se il preavviso è considerato tale) davanti al Tribunale o Giudice di Pace competente per valore. È cruciale verificare il termine specifico applicabile al proprio caso.
- Redazione e Deposito del Ricorso: Il ricorso deve contenere i motivi specifici dell’impugnazione, le prove a sostegno e la richiesta di annullamento (o sospensione) del preavviso. Salvo casi di valore esiguo davanti al Giudice di Pace, è generalmente necessaria l’assistenza di un avvocato.
- Richiesta di Sospensiva: Contestualmente al ricorso, è fondamentale chiedere al giudice la sospensione cautelare dell’efficacia esecutiva del preavviso di fermo. Se accolta, questa sospensiva impedisce all’AdER di iscrivere il fermo al PRA fino alla decisione definitiva sul ricorso.
Alternative all’Impugnazione Giudiziale
Prima di intraprendere un’azione legale, si possono valutare:
- Istanza di Annullamento in Autotutela: Inviare una richiesta formale e motivata all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, chiedendo l’annullamento del preavviso per vizi evidenti (es. pagamento già effettuato, prescrizione palese).
- Richiesta di Rateizzazione del Debito: Come già menzionato, il pagamento della prima rata di un piano di rateizzazione concesso sospende la procedura.
Cosa Succede se NON si Impugna (o si Perde il Ricorso)?
Se non si agisce entro 30 giorni dalla notifica del preavviso (pagando, rateizzando, ottenendo una sospensiva o l’annullamento) e non ci sono motivi validi per l’impugnazione, o se il ricorso viene respinto, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione procederà con l’iscrizione del fermo amministrativo al PRA. A quel punto, il veicolo non potrà più circolare.
Conclusione
Impugnare un preavviso di fermo amministrativo è un diritto del contribuente quando si ritiene che l’atto sia illegittimo. È fondamentale agire tempestivamente, rispettando i termini perentori, e basare il ricorso su motivi validi e documentati. Data la complessità delle procedure e delle normative, l’assistenza di un legale specializzato è quasi sempre indispensabile per valutare la fondatezza dell’impugnazione e per redigere e presentare correttamente il ricorso.

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.