Come nasce lo stato della Chiesa?

Come nasce lo stato della Chiesa

Lo stato della Chiesa è stato uno Stato italiano costituito dall’insieme dei territori su cui la Santa Sede esercitò il proprio potere temporale dal 6° al 19° secolo. Il sovrano dello Stato era il papa, che aveva sia un’autorità spirituale su tutti i cattolici del mondo sia un’autorità giuridica e amministrativa sui sudditi dello Stato. Lo stato della Chiesa ebbe origine dalla donazione di alcuni territori da parte dei re longobardi e dei re franchi alla Chiesa romana nel 8° secolo. Lo stato della Chiesa cessò di esistere nel 1870, quando le truppe italiane occuparono Roma e la annetterono al Regno d’Italia.

Come nasce lo stato della Chiesa
Come nasce lo stato della Chiesa (Foto@Pixabay)

Sviluppo storico

Lo stato della Chiesa attraversò diverse fasi storiche, caratterizzate da momenti di espansione e contrazione territoriale, da conflitti interni ed esterni, da riforme e restaurazioni. Tra le principali fasi si possono distinguere:

  • L’età carolingia (8°-10° secolo), in cui lo Stato si consolidò grazie al sostegno dei re franchi e alla difesa contro le invasioni saracene e ungare.
  • L’età comunale (11°-13° secolo), in cui lo Stato entrò in crisi a causa delle lotte tra i papi e gli imperatori tedeschi per il controllo dell’Italia, delle rivolte dei comuni cittadini contro il potere papale e delle eresie religiose.
  • L’età del papato avignonese (14° secolo), in cui lo Stato subì una grave decadenza a causa della trasferimento dei papi ad Avignone in Francia (1309-1377) e dello scisma d’Occidente (1378-1417), che provocarono una perdita di prestigio e di autorità della Chiesa.
  • L’età del Rinascimento (15°-16° secolo), in cui lo Stato conobbe una rinascita culturale, artistica ed economica grazie ai mecenatismo dei papi umanisti come Niccolò V, Pio II, Sisto IV e Giulio II. In questo periodo lo Stato si espanse territorialmente conquistando la Romagna, l’Umbria e le Marche. Tuttavia lo Stato dovette anche affrontare le minacce degli stati regionali italiani come Milano, Venezia e Napoli; delle potenze straniere come la Francia, la Spagna e l’impero asburgico; delle riforme protestanti che scossero l’unità religiosa dell’Europa.
  • L’età moderna (17°-18° secolo), in cui lo Stato perse progressivamente importanza politica ed economica a causa del declino demografico dovuto alle pestilenze; della stagnazione agricola; della concorrenza commerciale; dell’influenza culturale dell’Illuminismo; dell’intervento delle potenze europee nelle questioni italiane; delle riforme borboniche che limitarono il potere ecclesiastico nei regni meridionali.
  • L’età contemporanea (19° secolo), in cui lo Stato entrò in conflitto con il movimento del Risorgimento italiano, che mirava a unificare l’Italia sotto la guida del Regno di Sardegna. I papi Pio IX e Leone XIII si opposero fermamente al processo di unificazione e difesero i propri diritti temporali. Lo Stato perse gradualmente i suoi territori a seguito delle guerre d’indipendenza italiane e della spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi. L’ultimo atto fu la presa di Roma nel 1870 da parte delle truppe italiane, che pose fine allo Stato della Chiesa e lo sostituì con il Regno d’Italia. I papi si ritirarono nel Palazzo del Quirinale e si dichiararono prigionieri politici, rifiutando di riconoscere il nuovo stato italiano.
  • Caratteristiche

    Lo stato della Chiesa aveva alcune caratteristiche peculiari che lo distinguevano dagli altri stati italiani. Tra queste si possono ricordare:

    • La sovranità del papa, che era sia capo spirituale della Chiesa cattolica sia capo temporale dello Stato. Il papa era eletto dal collegio dei cardinali riunito in conclave e aveva il potere assoluto sullo Stato. Il papa nominava i suoi collaboratori tra i membri della curia romana, l’insieme degli organi amministrativi della Chiesa.
    • La natura teocratica dello Stato, che si basava sul principio secondo cui il potere politico derivava da Dio e doveva essere esercitato in suo nome e secondo la sua volontà. Lo Stato era quindi sottomesso alla legge divina e alla dottrina della Chiesa. Lo Stato difendeva la fede cattolica contro le eresie, le riforme protestanti e l’Illuminismo; promuoveva la cultura cristiana attraverso le scuole, le università e le accademie; sosteneva le missioni evangelizzatrici nei paesi non cattolici; proteggeva i luoghi santi in Palestina.
    • La complessità territoriale dello Stato, che era costituito da una serie di entità amministrative autonome, distinte in legazioni, territori, paesi titolati e governatorati. Queste entità avevano una certa autonomia locale ma erano soggette all’autorità centrale del papa attraverso i suoi rappresentanti: i legati pontifici nelle legazioni; i delegati apostolici nei territori; i cardinali nei paesi titolati; i governatori nei governatorati. Lo Stato comprendeva anche alcuni feudi nobiliari o ecclesiastici che godevano di privilegi particolari.

    Considerazioni sullo stato della Chiesa

    Lo stato della Chiesa è stato uno dei protagonisti della storia italiana ed europea per oltre un millennio. Ha avuto un ruolo importante nella difesa e nella diffusione della fede cattolica; nella promozione della cultura umanistica e rinascimentale; nella mediazione tra le potenze continentali; nella resistenza al processo di unificazione italiana. Lo stato della Chiesa è scomparso nel 1870 ma ha lasciato una traccia profonda nel patrimonio artistico, architettonico e culturale dell’Italia.