Bayer, la multinazionale tedesca operante nel settore chimico e farmaceutico, sta lavorando a un’alternativa al glifosato, il controverso principio attivo del suo diserbante più noto, Roundup. Questo annuncio arriva in un momento in cui l’azienda affronta decine di migliaia di cause legali negli Stati Uniti, dove è accusata di danni alla salute legati all’uso del glifosato. Secondo quanto dichiarato dal CEO di Bayer, Bill Anderson, al quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, l’obiettivo è lanciare sul mercato questo nuovo prodotto entro il 2028, segnando la prima grande innovazione in questo campo negli ultimi 30 anni.
La decisione di sviluppare un’alternativa al glifosato deriva dall’esigenza di affrontare le crescenti preoccupazioni legali e pubbliche riguardanti la sicurezza del glifosato. Nonostante le autorità di regolamentazione in tutto il mondo, inclusa la Commissione Europea, abbiano rinnovato l’approvazione del glifosato sottolineando che questo si basa su analisi scientifiche e che saranno applicate nuove restrizioni e requisiti per l’uso del pesticida, la reputazione del prodotto è stata fortemente danneggiata da studi e processi giudiziari.
Bayer ha acquisito Monsanto, e con essa il Roundup, nel 2018 per più di 60 miliardi di dollari, ma da allora ha dovuto affrontare onerose battaglie legali. L’IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) dell’OMS ha classificato il glifosato come “probabilmente cancerogeno” nel 2015, anche se altri studi e autorità di regolamentazione hanno fornito valutazioni contrastanti riguardo alla sua sicurezza.
In risposta alle controversie, Bayer ha annunciato che smetterà di vendere erbicidi a base di glifosato per l’uso residenziale negli Stati Uniti a partire dal 2023, mantenendo disponibili i prodotti a base di glifosato per usi professionali e agricoli. L’azienda ha intenzione di riformulare i suoi erbicidi residenziali a marchio Roundup, ma non ha specificato quale sarà il nuovo principio attivo utilizzato. Questa mossa è stata descritta come un tentativo di gestire il rischio legato alle controversie giudiziarie, piuttosto che una questione di sicurezza del prodotto.
Inoltre, Bayer è stata coinvolta in più di 125.000 cause legali da parte di persone che sostengono che l’uso di erbicidi a base di glifosato abbia contribuito allo sviluppo del linfoma non-Hodgkin. L’azienda ha risolto circa il 75% di questi casi con un accordo quasi di 10 miliardi di dollari l’anno scorso, ma deve ancora affrontare circa 30.000 casi e potenziali cause future. La maggior parte delle rivendicazioni riguarda l’uso residenziale dell’erbicida su prati e giardini.
Questa serie di eventi sottolinea l’importanza di innovazioni responsabili nel settore degli agrofarmaci e il bisogno di soluzioni più sicure per la salute umana e l’ambiente. Il tentativo di Bayer di sviluppare un’alternativa al glifosato rappresenta un passo significativo verso la risoluzione di una lunga controversia e potrebbe aprire la strada a pratiche agricole più sostenibili.
