Quanto tempo si ha per ritirare la raccomandata prima che venga rispedita al mittente. Questo aspetto non è affatto banale, poiché i termini di giacenza variano a seconda della tipologia di invio e, nel caso di atti con valenza legale, possono avere conseguenze giuridiche significative, anche se non si ritira materialmente il plico. Saperne di più sul periodo di giacenza raccomandata e sui meccanismi della cosiddetta “compiuta giacenza” è fondamentale per gestire al meglio la propria corrispondenza certificata.

I termini standard: Raccomandata Ordinaria e Raccomandata 1
La prima distinzione da fissare riguarda la tipologia di raccomandata spedita. Poste Italiane, il principale operatore per questo tipo di servizi in Italia, stabilisce periodi di giacenza diversi in base al prodotto:
- Raccomandata Ordinaria (o Semplice): Se il postino non riesce a effettuare la consegna (perché il destinatario è assente o non c’è nessuno abilitato al ritiro), l’invio viene depositato presso l’Ufficio Postale indicato nell’avviso. Il periodo di giacenza della raccomandata ordinaria è di 30 giorni a partire dal giorno successivo al tentato recapito, che corrisponde alla data riportata sull’avviso di giacenza. Trascorso questo tempo, se il plico non è stato ritirato, viene restituito al mittente.
- Raccomandata 1: Questo è un servizio di raccomandata più veloce e, di conseguenza, ha un termine di giacenza ridotto. Per la Raccomandata 1 (e servizi affini come Raccomandata 1 con prova di consegna e Raccomandata 1 in contrassegno), la giacenza massima è di 15 giorni.
Attenzione: Il ritiro della raccomandata presso l’Ufficio Postale è sempre gratuito durante il periodo di giacenza stabilito.
Gli Atti Giudiziari: una questione di mesi, non di giorni
Quando si parla di atti giudiziari (spesso riconoscibili dalla tipica “busta verde” o dai codici che iniziano con 78, 79 o 69 se spediti con Poste Italiane), le regole cambiano radicalmente. In questo caso, il diritto di ritirare il plico si estende notevolmente: gli atti giudiziari restano in giacenza per ben 6 mesi (180 giorni) presso l’Ufficio Postale o la Casa Comunale, a seconda della procedura di notifica (L. 890/1982 o art. 140 c.p.c.).
Tuttavia, il termine per l’effettivo ritiro è meno urgente, ma gli effetti legali si manifestano molto prima:
- Perfezionamento della Notifica per il Mittente: Ai fini legali, la notifica si considera perfezionata (ovvero, legalmente ricevuta dal destinatario) dopo 10 giorni dal deposito dell’atto presso l’Ufficio Postale, a prescindere dal fatto che il destinatario lo ritiri o meno. Questo è il principio della “compiuta giacenza” e della presunzione di conoscenza: la legge presume che il destinatario, pur non ritirando l’atto, ne sia comunque venuto a conoscenza o abbia avuto la possibilità di farlo. Questo meccanismo garantisce che il processo legale non venga paralizzato dalla semplice noncuranza del destinatario.
- Termine Ultimo per il Ritiro Materiale: Se l’atto non viene ritirato entro i 6 mesi, viene restituito al mittente.
Un esempio pratico: Se un atto giudiziario viene depositato il 1° ottobre, la notifica si perfeziona per il mittente il giorno 11 ottobre. L’atto resta comunque disponibile per il ritiro del destinatario fino al 31 marzo dell’anno successivo (6 mesi), ma dal giorno 11 ottobre le conseguenze legali, come l’avvio di un procedimento o la decorrenza dei termini per un ricorso, sono già attive.
Il meccanismo della “Compiuta Giacenza” e le sue implicazioni legali
Il concetto di “compiuta giacenza” è centrale. Non è solo il momento in cui l’invio torna indietro, ma rappresenta il punto in cui, per la legge, la comunicazione ha comunque prodotto il suo effetto, anche senza il ritiro fisico del destinatario.
- Raccomandate non legali (es. comunicazioni bancarie, solleciti commerciali): La compiuta giacenza avviene al 30° giorno (o 15° per Raccomandata 1). L’invio torna al mittente. In questo caso, il mittente può legalmente presumere che il destinatario abbia avuto conoscenza della comunicazione e può procedere con le azioni conseguenti (ad esempio, interrompere un servizio o avviare un recupero crediti).
- Atti Giudiziari: La notifica si perfeziona per il mittente (compiuta giacenza legale) dopo 10 giorni dal deposito. La raccomandata, se non ritirata, viene restituita al mittente dopo i 180 giorni di giacenza. Il termine di 10 giorni è quello cruciale per la decorrenza dei termini processuali per il destinatario.
Come spiegato dal Dott. Marco Rossi, esperto in diritto civile, “Ignorare l’avviso di giacenza di un atto giudiziario non blocca il processo. Anzi, spesso ne accelera gli effetti a tuo sfavore. Il sistema legale garantisce la possibilità di conoscere l’atto, ma non impone l’obbligo del ritiro fisico per validare la notifica“.
Riepilogo dei termini di giacenza in sintesi
Tipo di Invio | Termine di Giacenza | Quando si Perfeziona la Notifica (Compiuta Giacenza) |
Raccomandata Ordinaria | 30 giorni | Al 30° giorno (al mittente torna l’invio) |
Raccomandata 1 | 15 giorni | Al 15° giorno (al mittente torna l’invio) |
Atto Giudiziario (Busta Verde) | 180 giorni (6 mesi) | Dopo 10 giorni dal deposito presso l’ufficio (ai fini legali per il mittente) |
Cartella Esattoriale/Multe | Dipende dal gestore, ma spesso segue i 30 giorni o 6 mesi per gli atti giudiziari | Varia, ma per le multe spesso si perfeziona dopo il periodo di giacenza |
Fonte: Dati ufficiali di Poste Italiane e normativa (L. 890/1982)
Come non perdere tempo: decifrare l’Avviso di Giacenza
Per sapere con certezza quale termine si applica, è essenziale decifrare l’avviso di giacenza lasciato dal postino. L’elemento chiave è il codice numerico riportato sull’avviso, in genere a 12 cifre. Le prime cifre sono le più indicative:
- Codici che iniziano con 6 (es. 618, 685, 689): Spesso indicano una raccomandata semplice o una comunicazione da privati/aziende (banche, assicurazioni, ecc.). Termine: 30 giorni.
- Codici che iniziano con 14 o 15: Potrebbe trattarsi di una Raccomandata 1. Termine: 15 giorni.
- Codici che iniziano con 78 o 79 (o 690, 693, 694, 695, 696, 697, 698, 890): Indicano quasi sempre atti giudiziari, multe o atti della pubblica amministrazione. Termine di ritiro: 180 giorni, ma notifica legale dopo 10 giorni.
Nonostante il codice, il modo più sicuro per verificare la tipologia e l’Ufficio Postale di riferimento è utilizzare il servizio di tracciamento di Poste Italiane o recarsi il prima possibile all’Ufficio Postale indicato per il ritiro. Ritirare la raccomandata velocemente è sempre la scelta migliore, a prescindere dal suo contenuto, per evitare conseguenze legali non desiderate.
Domande Frequenti (FAQ)
1. Cosa succede se non ritiro una raccomandata entro i 30 giorni?
Se non ritirata, la raccomandata torna al mittente per “compiuta giacenza”. Per le comunicazioni non legali, come un avviso bancario o una lettera da un’azienda, si presume che tu ne abbia comunque avuto conoscenza, permettendo al mittente di agire come se la comunicazione fosse stata ricevuta. È sempre consigliato ritirare la raccomandata in giacenza per conoscere il contenuto ed evitare spiacevoli sorprese.
2. La giacenza di 30 giorni vale anche per le multe e le cartelle esattoriali?
Generalmente, multe e cartelle esattoriali rientrano nella categoria degli atti notificati con procedure speciali. Spesso, pur rimanendo in giacenza per 6 mesi, la notifica si perfeziona ai fini legali dopo soli 10 giorni dal deposito (come per gli atti giudiziari). È fondamentale controllare il codice sull’avviso: se inizia con 69, 78 o 79, si applicano i termini degli atti giudiziari per quanto riguarda la validità legale della notifica.
3. Posso delegare qualcuno per ritirare la raccomandata in giacenza?
Certamente. Il destinatario può delegare un’altra persona al ritiro. Chi ritira dovrà presentare il proprio documento d’identità, una copia del documento del destinatario e la delega scritta (di solito si compila il modulo presente sullo stesso avviso di giacenza), oltre all’avviso stesso.
4. Quanto tempo ho per ritirare una Raccomandata 1?
Il tempo di giacenza massimo per la Raccomandata 1 è di 15 giorni. Essendo un servizio più veloce e spesso utilizzato per comunicazioni urgenti, il termine di giacenza è dimezzato rispetto alla raccomandata ordinaria. Trascorso questo periodo, l’invio non ritirato viene restituito al mittente, quindi è cruciale non attendere per il ritiro.

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.