Quando l’amministratore di condominio non svolge i suoi doveri con la dovuta diligenza, può diventare una fonte di frustrazione e, in alcuni casi, di seri problemi per l’intera comunità condominiale. Fortunatamente, la legge italiana offre strumenti chiari per affrontare queste situazioni. Ma quali sono le procedure e i motivi validi per arrivare alla revoca dell’amministratore inadempiente? Scopriamolo insieme.

I Segnali di Inadempienza: Quando Preoccuparsi
Riconoscere un amministratore inadempiente è il primo passo per agire. Non si tratta solo di una semplice dimenticanza, ma di mancanze reiterate o gravi che compromettono la corretta gestione del condominio. Ecco alcuni dei segnali più comuni che dovrebbero far scattare un campanello d’allarme:
- Mancata convocazione dell’assemblea annuale: L’amministratore ha l’obbligo di convocare l’assemblea almeno una volta all’anno per l’approvazione del rendiconto condominiale e la nomina (o riconferma) dell’amministratore stesso. La mancata convocazione è un grave segno di inadempienza.
- Omessa esecuzione delle delibere assembleari: Se l’assemblea ha preso decisioni vincolanti (ad esempio, l’esecuzione di lavori di manutenzione o l’attivazione di azioni legali) e l’amministratore non provvede a metterle in atto senza giustificato motivo, si configura un inadempimento.
- Grave irregolarità fiscale o contabile: Questo è uno dei motivi più seri. Include, ad esempio, la mancata tenuta del registro di contabilità, la non corretta gestione dei fondi condominiali o l’omesso versamento delle ritenute d’acconto. L’articolo 1129 del Codice Civile, che regola la nomina e revoca dell’amministratore, elenca chiaramente questi casi come “gravi irregolarità” che giustificano la revoca giudiziale.
- Mancanza di trasparenza o difficoltà di comunicazione: L’amministratore deve essere accessibile e fornire informazioni chiare e tempestive sulla gestione. La costante irreperibilità, la mancata risposta a richieste legittime o l’occultamento di documenti sono sintomi di una gestione opaca.
- Mancanza di diligenza nella riscossione degli oneri: Un amministratore deve agire con prontezza per riscuotere le quote condominiali dai condomini morosi. L’inerzia in questo campo può causare seri problemi di liquidità al condominio.
Come sottolineato dall’Avvocato Paolo Giardina, esperto in diritto condominiale, “La buona gestione di un condominio si basa sulla fiducia e sulla trasparenza. Quando queste vengono meno per negligenza o dolo dell’amministratore, i condomini hanno il diritto e il dovere di tutelarsi.”
Le Vie della Revoca: Assemblea o Giudice
Una volta accertata l’inadempienza, i condomini possono procedere alla revoca dell’amministratore attraverso due vie principali:
1. Revoca per Via Assembleare (Art. 1129, comma 11, c.c.)
Questa è la strada più comune e preferibile, in quanto più rapida e meno costosa. La revoca può avvenire in qualsiasi momento, anche prima della scadenza naturale del suo mandato.
- Convocazione dell’assemblea: Anche un solo condomino può richiedere all’amministratore di convocare un’assemblea straordinaria inserendo all’ordine del giorno la revoca e la nomina del nuovo amministratore. Se l’amministratore non provvede entro dieci giorni, i condomini (almeno due che rappresentino un sesto del valore dell’edificio) possono autoconvocare l’assemblea.
- Maggioranze richieste: La delibera di revoca è valida se approvata con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti in assemblea e almeno la metà del valore dell’edificio (500 millesimi).
2. Revoca per Via Giudiziale (Art. 1129, comma 11 e 12, c.c.)
Se l’amministratore si rifiuta di convocare l’assemblea, o se persistono gravi irregolarità e l’assemblea non riesce a deliberare la revoca, anche un singolo condomino può rivolgersi all’Autorità Giudiziaria. In questo caso:
- Ricorso in Tribunale: Il condomino o i condomini interessati devono presentare un ricorso al Tribunale competente.
- Gravi Irregolarità: La revoca giudiziale è solitamente concessa in presenza di “gravi irregolarità” come quelle citate nell’articolo 1129 del Codice Civile (es. omessa tenuta del registro di contabilità, omessa esecuzione di delibere, omessa riscossione crediti, ecc.). Il giudice valuterà la fondatezza delle accuse.
- Sospensione Immediata: Nei casi più gravi, il giudice può disporre la sospensione immediata dell’amministratore dalla sua carica in attesa del giudizio definitivo.
È fondamentale raccogliere prove documentali (lettere, email, verbali assembleari, estratti conto) che attestino le inadempienze dell’amministratore. Un approccio organizzato e documentato rafforza la posizione dei condomini, sia in assemblea che, se necessario, in tribunale.
Conclusione: Tutelare il Vostro Condominio
La revoca dell’amministratore inadempiente è un diritto dei condomini e uno strumento essenziale per garantire la corretta gestione e la tutela del patrimonio comune. Non abbiate timore di agire se ci sono le basi. Informarsi e procedere con le giuste modalità è il modo migliore per ripristinare la serenità e l’efficienza nel vostro condominio.
Per approfondire gli aspetti legali e procedurali, vi suggeriamo di consultare:
- Normativa Codice Civile sul Condominio (articoli 1117-1139)
- ANACI – Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.