Negli ultimi anni, la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (PA) italiana ha subito un’accelerazione significativa. Al centro di questa trasformazione si trova il cloud computing, una tecnologia che sta rivoluzionando il modo in cui le PA gestiscono dati, servizi e infrastrutture. Ma cos’è davvero il cloud nella PA italiana? E quali sono i vantaggi, le sfide e gli obiettivi futuri?

Cos’è il Cloud per la Pubblica Amministrazione?
Il cloud computing consente di archiviare e accedere ai dati tramite internet invece di server locali. Nella PA, significa che enti pubblici possono erogare servizi digitali in modo più flessibile, sicuro ed efficiente. In Italia, l’adozione del cloud nella PA è regolata da strategie precise, che puntano a centralizzare le infrastrutture digitali, ridurre la frammentazione e aumentare la cybersecurity.
Il Polo Strategico Nazionale (PSN): la Nuvola Pubblica Italiana
Uno degli elementi chiave è il Polo Strategico Nazionale (PSN), un’infrastruttura cloud altamente sicura dedicata ai dati critici e strategici delle amministrazioni pubbliche. Il PSN è gestito da Aruba, Leonardo, CDP e TIM, selezionati dal governo per implementare la strategia cloud nazionale.
Il progetto è stato promosso da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale.
Secondo quanto dichiarato dal Ministero dell’Innovazione, il PSN ha l’obiettivo di “garantire la sovranità digitale del Paese” e proteggere i dati sensibili da minacce esterne.
Fonti ufficiali:
Polo Strategico Nazionale – Governo Italiano
Cloud Italia – AgID
Obiettivi della Strategia Cloud Nazionale
- Migliorare la sicurezza dei dati pubblici: unificando gli standard e le infrastrutture.
- Accelerare la digitalizzazione dei servizi per cittadini e imprese.
- Rendere interoperabili le PA attraverso piattaforme condivise.
- Ridurre i costi operativi derivanti dalla manutenzione di infrastrutture obsolete.
- Aumentare la resilienza contro attacchi informatici.
Secondo l’ultima relazione del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, oltre il 70% degli enti locali italiani è ancora vincolato a sistemi legacy. Il passaggio al cloud è quindi considerato prioritario per garantire la continuità operativa e la modernizzazione dei servizi.
Sicurezza, Sovranità e GDPR
Uno dei punti più delicati è la gestione dei dati in conformità con il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Il cloud usato dalla PA deve garantire che i dati dei cittadini italiani non siano esposti a giurisdizioni straniere, motivo per cui il cloud sovrano italiano è un pilastro della strategia nazionale.
La Classificazione dei dati (ordinari, critici e strategici) determina dove e come questi possono essere conservati. I dati strategici, ad esempio, possono essere ospitati solo su infrastrutture certificate e localizzate sul territorio nazionale.
Chi è già nel Cloud?
Alcuni esempi virtuosi di enti pubblici che stanno migrando verso il cloud includono:
- INPS, che ha adottato soluzioni cloud per migliorare la scalabilità dei servizi digitali come la pensione anticipata e l’assegno unico.
- Comuni come Milano e Bologna, che stanno trasferendo parte dei propri servizi su piattaforme cloud per facilitare la digitalizzazione degli sportelli online.
Secondo i dati del Rapporto DESI 2023, l’Italia ha migliorato il proprio posizionamento nel settore della digitalizzazione pubblica, ma resta indietro rispetto alla media UE in termini di maturità tecnologica.
Le Sfide del Cloud nella PA Italiana
Nonostante i progressi, permangono alcune criticità:
- Scarsa competenza tecnica in molti enti locali.
- Fondi limitati per la migrazione e la formazione del personale.
- Resistenza culturale al cambiamento, soprattutto negli enti più piccoli.
Per questo, il governo ha previsto fondi specifici nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per finanziare la migrazione al cloud, con oltre 1 miliardo di euro stanziati fino al 2026.
Conclusione: un percorso necessario per un futuro digitale
Il cloud nella Pubblica Amministrazione italiana rappresenta un cambiamento strutturale e strategico. Grazie al Polo Strategico Nazionale, alla normativa sul trattamento dei dati e agli incentivi del PNRR, l’Italia si avvicina a un sistema più efficiente, sicuro e interconnesso.
Tuttavia, per realizzare una transizione completa, sarà essenziale investire in formazione, assistenza tecnica e accompagnamento culturale. Solo così il cloud potrà diventare il motore della nuova PA digitale.

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.