La Pubblica Amministrazione è da sempre vista come un meccanismo complesso, talvolta lento e macchinoso. L’arrivo di nuove tecnologie digitali sta, però, ridisegnando questo scenario. Tra le innovazioni più promettenti, la Blockchain (o Distributed Ledger Technology – DLT) emerge come uno strumento in grado di affrontare alcune delle sfide più radicate: burocrazia, mancanza di trasparenza e sicurezza dei dati.
L’adozione della Blockchain nel settore pubblico non è più una remota ipotesi, ma una realtà in evoluzione. L’Italia, pur con il suo sistema giuridico basato sul civil law e su una struttura verticistica, sta esplorando attivamente l’uso di soluzioni “permissioned” o private, dove l’autorità centrale conserva un ruolo di garanzia ma sfrutta l’immutabilità e la sicurezza del registro distribuito.

I Pilastri del Cambiamento: Sicurezza e Fiducia Digitale
Il cuore della rivoluzione introdotta dalla Blockchain risiede nella sua capacità di agire come un registro digitale immutabile e distribuito. Ogni transazione o dato registrato viene crittografato, inserito in un “blocco” e collegato al precedente, rendendo estremamente difficile qualsiasi manipolazione. Questa caratteristica è fondamentale per la PA, che gestisce quotidianamente milioni di documenti e dati sensibili.
I benefici si concentrano su tre aspetti cruciali:
- Autenticità e Integrità dei Documenti: La Blockchain garantisce che ogni atto pubblico, certificato, contratto o verbale sia originale e non modificabile. Addio alle contraffazioni e alle lunghe verifiche.
- Trasparenza e Tracciabilità: La natura distribuita del registro permette di tracciare ogni operazione e processo, offrendo a cittadini e imprese la possibilità di verificare l’iter amministrativo, un fattore chiave nella lotta alla corruzione e nell’aumento della fiducia nel sistema Paese.
- Efficienza Operativa: L’applicazione degli Smart Contract (contratti auto-eseguibili) permette l’automazione digitale di procedure ripetitive, riducendo i tempi di gestione e snellendo i flussi. Si stima che l’automazione possa liberare risorse umane per attività a maggior valore.
Esempi Concreti di Applicazione
L’interesse del settore pubblico per la DLT è evidente a livello globale: tra il 2016 e il 2018, la Pubblica Amministrazione è risultata il secondo settore più attivo dopo quello finanziario, con 59 casi individuati. Sebbene molti siano ancora progetti pilota, l’impatto potenziale è enorme.
- Identità Digitale e Sanità: Un’applicazione cruciale è la gestione della cartella clinica elettronica. Con un identificativo univoco e immutabile, il personale sanitario potrebbe accedere tempestivamente all’anamnesi completa del paziente, migliorando la rapidità delle diagnosi e l’opportunità di interventi. Si pensi anche al rilascio di documenti come il Passaporto: la Questura potrebbe accedere in tempo reale ai dati necessari (es. Casellario dei Carichi Pendenti) senza oneri aggiuntivi per il cittadino.
- Contratti Pubblici e Appalti: L’Art. 30 del Codice dei Contratti Pubblici fa espresso riferimento all’utilizzo di tecnologie basate sui registri distribuiti. La registrazione di bandi e candidature su Blockchain assicura parità di trattamento e totale trasparenza, rendendo impossibile l’alterazione dei criteri o delle domande. È un passo decisivo per la tracciabilità degli appalti.
- Certificati Anagrafici: Oggi, ottenere un certificato anagrafico può richiedere l’attesa allo sportello. Con l’utilizzo di piattaforme che registrano l’atto in Blockchain, il cittadino potrebbe scaricare online un documento impossibile da falsificare e verificabile in ogni momento, riducendo drasticamente i costi e i tempi burocratici per cittadini e imprese.
La digitalizzazione della PA italiana attraverso la Blockchain, promossa anche da iniziative come IBSI (Infrastruttura Italiana Blockchain Service) di AgID, non è solo una questione tecnologica, ma un profondo cambiamento culturale e organizzativo. Richiede un aggiornamento delle competenze e la volontà di ripensare processi consolidati per costruire un futuro amministrativo più interoperabile, sicuro ed efficiente.
Domande Frequenti (FAQ)
Qual è la principale differenza tra una Blockchain tradizionale e quella usata nella PA italiana?
La PA italiana, basata su un modello normativo di civil law, predilige soluzioni di Blockchain “permissioned” o private. A differenza delle Blockchain pubbliche (come Bitcoin), queste hanno nodi di validazione (i partecipanti alla rete) definiti e riconosciuti a priori, spesso da un’autorità centrale. Questo bilancia l’esigenza di sicurezza e immutabilità della tecnologia con la necessità di mantenere il controllo amministrativo e di rispettare le normative vigenti.
Come può la Blockchain aiutare a combattere l’evasione fiscale?
Implementando la DLT per la tracciabilità delle transazioni finanziarie e dei documenti fiscali, è possibile garantire la trasparenza e la correttezza di pagamenti e spese della Pubblica Amministrazione. L’immutabilità del registro rende quasi impossibile la manipolazione dei dati contabili, consentendo un controllo più rigoroso e automatico, e riducendo significativamente le opportunità di frode o evasione (come sperimentato in Paesi come la Tailandia).
La Blockchain sostituirà la Pubblica Amministrazione come autorità centrale?
No, almeno non nel contesto italiano. La PA italiana è fonte di trust per definizione costituzionale. La Blockchain non la disintermedia completamente, ma funge da strumento per rafforzare la fiducia. Utilizzando la tecnologia come un registro di validazione e autenticità (ad esempio per i registri catastali o immobiliari), la PA diventa più trasparente e sicura, non obsoleta. L’obiettivo è l’efficienza, non l’eliminazione del ruolo pubblico.
Quali sono gli ambiti applicativi più promettenti per la Blockchain in Italia?
Gli ambiti con il maggiore potenziale di impatto includono la gestione dell’identità digitale dei cittadini, la sanità (per la gestione delle cartelle cliniche e dei dati sanitari), la tracciabilità degli appalti pubblici e l’urbanistica e viabilità. In generale, ogni processo che richiede una certificazione di autenticità e non ripudio di un documento o di una transazione trae enormi benefici da questa tecnologia.

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.