Valutare l’efficacia di un modello di economia circolare è una sfida complessa ma fondamentale. Non si tratta solo di contare i rifiuti riciclati, ma di analizzare un cambiamento sistemico che coinvolge produzione, consumo e gestione delle risorse. Capire come si misura l’impatto dell’economia circolare è cruciale per aziende e governi per tracciare i progressi, identificare le aree di miglioramento e comunicare in modo trasparente i risultati raggiunti.
L’adozione di un approccio circolare non è più una scelta, ma una necessità per un futuro sostenibile. Secondo il Circularity Gap Report, la nostra economia globale è solo per l’8,6% circolare, il che significa che sprechiamo un’enorme quantità di risorse preziose. Misurare e migliorare questa percentuale è una delle sfide più importanti del nostro tempo.

I Principali Framework di Misurazione
Per affrontare questa complessità, sono stati sviluppati diversi framework e set di indicatori a livello internazionale. Questi strumenti aiutano le organizzazioni a valutare le proprie performance di circolarità in modo strutturato e confrontabile.
Uno dei framework più noti è il Circular Transition Indicators (CTI), sviluppato dal World Business Council for Sustainable Development (WBCSD). Questo strumento permette alle aziende di autovalutare la circolarità dei loro flussi di materiali e del consumo di energia. Il CTI si concentra su indicatori quantitativi che misurano la capacità di un’azienda di “chiudere il cerchio”, analizzando l’efficienza nell’uso delle risorse e l’ottimizzazione dei processi.
Un altro punto di riferimento è rappresentato dagli standard sviluppati dall’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO). In particolare, la serie ISO 59000 fornisce delle linee guida per l’implementazione e la misurazione dell’economia circolare, con la ISO 59020 che si concentra specificamente sulla misurazione delle performance di circolarità. Questi standard offrono un linguaggio comune e un approccio riconosciuto a livello globale.
Infine, la Ellen MacArthur Foundation, una delle organizzazioni più influenti in questo campo, ha sviluppato una serie di strumenti e metriche per aiutare le aziende a passare a un modello circolare. Il loro approccio si basa su tre principi fondamentali: eliminare i rifiuti e l’inquinamento, far circolare prodotti e materiali e rigenerare la natura.
Indicatori Chiave di Performance (KPI) dell’Economia Circolare
A livello più operativo, le aziende possono utilizzare una serie di Indicatori Chiave di Performance (KPI) per monitorare i loro progressi. Questi indicatori possono essere suddivisi in diverse categorie:
- Flussi di materiali:
- Tasso di utilizzo di materia circolare: Misura la quota di materiali riciclati e riutilizzati rispetto al consumo totale di materiali. L’Italia, con un valore del 18,7%, si posiziona bene in Europa, la cui media si attesta all’11,5%.
- Produttività delle risorse: Calcola il valore economico generato per ogni unità di risorsa consumata. Un aumento di questo indicatore segnala una maggiore efficienza.
- Fine vita del prodotto:
- Tasso di riciclo: La percentuale di rifiuti che vengono effettivamente riciclati.
- Rifiuti destinati alla discarica: Un indicatore da minimizzare, che mostra la quantità di rifiuti che non vengono recuperati.
- Impatto ambientale:
- Impronta di carbonio: Misura le emissioni di gas serra associate a un prodotto o a un processo, tenendo conto dell’intero ciclo di vita.
- Impronta idrica: Valuta il consumo totale di acqua dolce.
Esempi di Successo nell’Economia Circolare
Numerose aziende stanno già dimostrando i vantaggi tangibili di un approccio circolare, misurando e comunicando i loro risultati.
Il gruppo Caviro, leader nel settore vinicolo, è un esempio virtuoso di bioeconomia circolare. L’azienda riesce a valorizzare il 99% degli scarti di produzione, trasformandoli in nuovi prodotti, biocarburanti ed energia. Questo approccio ha permesso a Caviro di raggiungere l’autosufficienza energetica e di risparmiare circa 102.000 tonnellate di CO2 all’anno.
Un altro caso interessante è quello di Orange Fiber, un’azienda siciliana che ha brevettato un processo per creare tessuti sostenibili dagli scarti degli agrumi. Questa innovazione non solo riduce i rifiuti agricoli, ma crea anche un prodotto di alta qualità per il settore della moda, dimostrando come la circolarità possa generare valore economico e ambientale.
Anche nel settore automobilistico ci sono esempi significativi. Renault, con il suo progetto Re-Factory, si è posta l’obiettivo di rigenerare e ricondizionare veicoli e componenti, allungandone la vita utile e riducendo la necessità di materie prime vergini.
Misurare l’impatto dell’economia circolare non è solo un esercizio di reporting, ma uno strumento strategico per guidare l’innovazione, migliorare l’efficienza e costruire un’economia più resiliente e sostenibile.
Domande Frequenti
Quali sono i principali vantaggi nel misurare l’economia circolare?
Misurare l’economia circolare permette alle aziende di ridurre i costi legati all’acquisto di materie prime e allo smaltimento dei rifiuti. Inoltre, migliora la reputazione del brand, attira investitori attenti alla sostenibilità e stimola l’innovazione, aprendo a nuove opportunità di mercato e modelli di business.
Esiste un unico standard per misurare la circolarità?
Non esiste un unico standard universalmente accettato, ma piuttosto un insieme di framework e indicatori complementari. Tra i più importanti ci sono i Circular Transition Indicators (CTI), gli standard ISO 59020 e le metodologie proposte dalla Ellen MacArthur Foundation, che offrono approcci diversi ma convergenti.
Come può una piccola impresa iniziare a misurare il suo impatto circolare?
Una piccola impresa può iniziare con un’analisi dei propri flussi di materiali in entrata e in uscita, identificando gli sprechi e le opportunità di riutilizzo. Può poi focalizzarsi su alcuni semplici KPI, come la percentuale di rifiuti riciclati o la quantità di materiale riciclato utilizzato nella produzione.
Che ruolo ha la tecnologia nella misurazione dell’economia circolare?
La tecnologia è fondamentale per tracciare i materiali lungo la catena del valore, raccogliere dati in tempo reale e analizzare le performance di circolarità. Piattaforme digitali, sensori e blockchain possono aumentare la trasparenza e l’efficienza dei processi, rendendo la misurazione più accurata e affidabile.
In questo video, potete approfondire il tema dei KPI come strumenti fondamentali per il monitoraggio dell’economia circolare. Strumenti per monitorare l’economia circolare

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.