Quali tipi di contratti può stipulare la PA

Scopri quali sono i principali tipi di contratto che la Pubblica Amministrazione può stipulare

Quando un ente pubblico, come un Comune o un Ministero, deve realizzare un’opera, acquistare beni o affidare la gestione di un servizio, non agisce in modo arbitrario. Al contrario, si muove all’interno di un quadro normativo ben preciso, stipulando contratti che seguono regole specifiche a garanzia della trasparenza e della concorrenza. Ma quali sono, in concreto, i legami contrattuali che la Pubblica Amministrazione (PA) può instaurare?

La grande famiglia dei contratti pubblici si adatta alle esigenze più diverse, spaziando dall’acquisto di cancelleria alla costruzione di un’autostrada. Comprendere le principali tipologie è il primo passo per orientarsi in una materia complessa ma fondamentale per la vita di tutti i giorni.

Scopri quali sono i principali tipi di contratto che la Pubblica Amministrazione può stipulare

Contratti Passivi e Contratti Attivi: Le Due Facce della Medaglia

Una prima, fondamentale distinzione che aiuta a fare chiarezza è quella tra contratti passivi e contratti attivi. La differenza è intuitiva e riguarda la direzione dei flussi di denaro.

I contratti passivi sono quelli che comportano una spesa per l’ente pubblico. Sono i più noti e frequenti, perché attraverso di essi la PA si procura i beni, i servizi e i lavori necessari al suo funzionamento e al perseguimento dei suoi fini istituzionali. L’esempio per eccellenza è l’appalto pubblico.

Al contrario, i contratti attivi sono quelli che generano un’entrata per le casse dello Stato. In questi casi, la PA non compra, ma vende o concede l’utilizzo di un proprio bene a un soggetto privato, in cambio di un corrispettivo economico.

Ecco alcuni esempi pratici per capire meglio:

  • Esempi di contratti passivi:
    • L’appalto per la costruzione di una nuova scuola.
    • Il contratto per la fornitura di computer e software a un ufficio comunale.
    • L’affidamento del servizio di pulizia di un ospedale pubblico.
  • Esempi di contratti attivi:
    • La vendita di un immobile di proprietà dello Stato non più utilizzato.
    • La locazione di un locale di proprietà comunale a un’associazione.
    • La concessione per la gestione di uno stabilimento balneare su suolo demaniale.

L’Appalto Pubblico: Il Contratto per Eccellenza

L’appalto pubblico è senza dubbio la tipologia contrattuale più diffusa. Con questo strumento, la Pubblica Amministrazione affida a un operatore economico (un’impresa) l’esecuzione di lavori, la fornitura di beni o la prestazione di servizi, a fronte di un corrispettivo economico pagato dall’ente stesso.

La caratteristica fondamentale dell’appalto è che il rischio dell’operazione è principalmente a carico della stazione appaltante. L’impresa esegue quanto richiesto nel capitolato e viene remunerata per questo. A seconda dell’oggetto, si distinguono tre categorie principali di appalti:

  • Appalti di lavori: riguardano la costruzione, la demolizione, il recupero o la manutenzione di opere e infrastrutture (es. strade, edifici, ponti).
  • Appalti di servizi: hanno per oggetto prestazioni di natura intellettuale, tecnica o operativa (es. servizi di consulenza, di vigilanza, di mensa scolastica).
  • Appalti di forniture: concernono l’acquisto o la locazione di prodotti e beni materiali (es. arredi per uffici, veicoli, attrezzature sanitarie).

La Concessione: Gestire un’Opera o un Servizio Pubblico

Diverso è il caso della concessione. In questo modello, la PA affida a un soggetto privato non solo l’esecuzione di un lavoro o la fornitura di un servizio, ma anche la sua gestione economica. La remunerazione del concessionario non proviene (o proviene solo in minima parte) da un pagamento diretto dell’ente pubblico. Al contrario, consiste nel diritto di sfruttare economicamente l’opera o il servizio per un determinato periodo di tempo, ricavando i propri profitti dagli utenti finali.

Il tratto distintivo della concessione è il trasferimento del rischio operativo dal pubblico al privato. Se la gestione si rivela meno redditizia del previsto, sarà il concessionario a sopportarne le conseguenze economiche.

Esempi tipici di concessione sono:

  • La costruzione e gestione di un’autostrada a pedaggio.
  • La gestione del servizio di distribuzione del gas in una città.
  • La gestione di un parcheggio pubblico a pagamento.

Il Partenariato Pubblico-Privato (PPP): Collaborare per Grandi Progetti

Una forma di collaborazione sempre più rilevante è il Partenariato Pubblico-Privato (PPP). Si tratta di un’ampia categoria di contratti a lungo termine attraverso i quali un’autorità pubblica e un operatore privato collaborano per finanziare, realizzare e gestire progetti infrastrutturali o servizi di pubblico interesse.

L’obiettivo del PPP è attrarre capitali e competenze private per la realizzazione di opere pubbliche, condividendo i rischi e le responsabilità tra i due partner. Le forme di PPP sono molteplici e includono:

  • PPP di tipo contrattuale: si basano su un contratto che regola diritti e obblighi delle parti. La concessione è una delle forme più comuni di PPP contrattuale, ma ne esistono altre come la locazione finanziaria (leasing) di opere pubbliche o il contratto di disponibilità.
  • PPP di tipo istituzionale: prevedono la creazione di una società a capitale misto, pubblico e privato, che si occuperà di realizzare e gestire l’intervento.

Il quadro normativo di riferimento per tutti questi contratti è il Codice dei Contratti Pubblici (Decreto Legislativo n. 36/2023), che disciplina le procedure di affidamento, dall’indizione della gara fino all’esecuzione del contratto, nel rispetto dei principi di trasparenza, massima partecipazione e parità di trattamento. Un sistema complesso, pensato per garantire il buon andamento della macchina pubblica e il corretto impiego delle risorse della collettività.