Un comune spray nasale da banco, usato per le allergie stagionali, potrebbe diventare un nuovo alleato nella prevenzione del COVID-19. Uno studio clinico pubblicato su JAMA Internal Medicine ha messo in luce l’efficacia dell’azelastina, un antistaminico, nel ridurre significativamente il rischio di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2.

L’efficacia dell’Azelastina in uno studio clinico
La ricerca, condotta in Germania presso l’Università del Saarland, ha offerto risultati sorprendenti. Per la prima volta, come sottolineato dal Dott. Robert Bals, autore principale dello studio, si è dimostrato un “effetto protettivo in un contesto reale”. I ricercatori hanno seguito 450 persone sane per 56 giorni, dividendole in due gruppi. Al primo gruppo è stato somministrato uno spray nasale a base di azelastina tre volte al giorno, mentre il secondo ha ricevuto un placebo. I dati parlano chiaro: l’infezione da COVID-19 è stata ridotta del 69% nel gruppo che ha utilizzato l’antistaminico.
Meno contagi e sintomi più lievi
Analizzando i numeri, solo il 2,2% (5 persone) del gruppo trattato con azelastina ha contratto il virus, a fronte del 6,7% (15 persone) del gruppo placebo. Questo significa che chi ha usato lo spray placebo ha avuto una probabilità quasi tre volte maggiore di ammalarsi. Non solo: l’azelastina sembra anche ritardare il momento del contagio e ridurre il numero totale di infezioni sintomatiche. Un dato interessante è che lo spray ha mostrato efficacia anche contro il comune rinovirus, responsabile del raffreddore. Come hanno commentato i dottori Samuel Vidal e Dan Barouch del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, intervenire direttamente sulla mucosa nasale “potrebbe rivelarsi particolarmente utile in contesti in cui circolano contemporaneamente più virus respiratori”.
Conclusione I risultati di questo studio aprono scenari promettenti per una prevenzione semplice e accessibile contro il COVID-19 e altri virus respiratori. Sebbene siano necessari studi più ampi per confermarne l’efficacia su larga scala e su persone con altre patologie, l’azelastina si candida a diventare uno strumento di protezione aggiuntivo, soprattutto durante la stagione fredda. Data la sua facilità di somministrazione, il basso costo e la disponibilità senza ricetta, potrebbe avere una notevole utilità clinica.
Per approfondire i risultati dello studio e comprendere meglio il contesto scientifico, puoi consultare le pubblicazioni originali e gli articoli di autorevoli fonti mediche.
- Fonte primaria (studio originale): JAMA Internal Medicine
- Approfondimento (in inglese): CIDRAP – University of Minnesota

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.