La corsa verso la piena adozione del 5G e la modernizzazione delle infrastrutture digitali rappresentano un passaggio cruciale per la competitività italiana. Nonostante i progressi, il quadro attuale è un mix di investimenti consistenti e ritardi da colmare, specialmente nel confronto con i benchmark europei.
L’Evoluzione del 5G: Una Crescita Lenta ma Focalizzata
Lo sviluppo del 5G in Italia procede, ma con una velocità inferiore alle aspettative iniziali. Secondo gli ultimi dati degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, l’espansione del mercato del 5G, in particolare nel settore Business-to-Business (B2B), non ha ancora raggiunto la massa critica sperata. Sebbene le prospettive indichino un potenziale valore di mercato tra i 40 e i 200 milioni di euro entro i prossimi anni, l’adozione di progetti B2B, come le reti private 5G, è ancora limitata rispetto ad altri Paesi europei, in particolare la Germania.
La copertura 5G per i servizi consumer è in aumento, grazie agli investimenti degli operatori, ma persiste una disomogeneità territoriale. È importante distinguere tra la copertura di primo livello (basata su infrastrutture 4G aggiornate) e il vero 5G standalone che sprigiona il potenziale di latenza ultra-bassa e velocità elevate.

Il Ruolo Determinante del PNRR
Un motore fondamentale per la spinta alle infrastrutture digitali è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Con il Piano Italia 5G, il Governo ha stanziato circa 2,02 miliardi di euro per incentivare la diffusione delle reti mobili di quinta generazione nelle aree a fallimento di mercato.
Questi fondi non solo finanziano la realizzazione di nuovi siti radiomobili 5G in oltre 2000 aree, ma anche il rilegamento in fibra ottica di più di 10.000 stazioni radio base esistenti. L’obiettivo è garantire un salto di qualità nella connettività mobile, assicurando velocità fino a 150 Mbit/s in downlink.
Oltre al mobile, il PNRR indirizza in modo massiccio la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (PA):
- Polo Strategico Nazionale (PSN): Con circa 900 milioni di euro, si punta alla realizzazione di un’infrastruttura cloud sovrana e sicura, essenziale per ospitare i dati e i servizi strategici delle PA centrali.
- Abilitazione Cloud per la PA Locale: È previsto 1 miliardo di euro per supportare la migrazione di sistemi e applicazioni delle amministrazioni locali verso servizi cloud qualificati.
Questi investimenti mirano a migliorare la qualità dei servizi pubblici e a superare il digital divide non solo infrastrutturale, ma anche di servizio.
Le Sfide Aperte: Adozione, Velocità e Burocrazia
Non mancano le complessità. La percezione del 5G da parte delle aziende lo vede spesso come una “commodity”, con solo una modesta spesa dedicata alla connettività (circa il 7% del budget ICT per molte grandi aziende). Inoltre, l’Italia si confronta ancora con barriere normative e burocratiche che rallentano l’installazione delle antenne.
Infine, la trasparenza è un nodo cruciale. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha introdotto i “bollini 5G” per etichettare le offerte in base alla velocità effettiva, rendendo più chiara la differenza tra il 5G senza limitazioni (Bollino Verde) e le offerte con limiti di velocità. Questo è un passo importante per garantire ai consumatori un’informazione corretta sulle prestazioni reali della rete.
L’Italia ha messo in campo risorse senza precedenti per le infrastrutture digitali, ma il successo dipenderà dalla capacità di trasformare gli investimenti in servizi concreti per imprese e cittadini, superando la lenta adozione e le resistenze locali.
FAQ – Domande Frequenti
Qual è la principale differenza tra il 5G attuale in Italia e il “vero” 5G?
Il 5G attuale più diffuso è spesso Non-Standalone (NSA), che si appoggia all’infrastruttura 4G per il controllo, garantendo velocità più elevate ma non sfruttando a pieno le potenzialità di bassissima latenza. Il 5G Standalone (SA) utilizza una rete core interamente 5G e rappresenta il “vero” 5G, essenziale per applicazioni come l’Industria 4.0, la telemedicina e la guida autonoma. La transizione al 5G SA è ancora in corso.
In che modo il PNRR sta influenzando lo sviluppo delle infrastrutture digitali?
Il PNRR è la leva finanziaria più importante. Tramite il Piano Italia 5G, finanzia la copertura nelle aree dove gli operatori privati non investirebbero, e in più garantisce il rilegamento in fibra delle antenne, migliorando le prestazioni. Inoltre, con gli investimenti nel Polo Strategico Nazionale (PSN), sta guidando la migrazione al cloud della Pubblica Amministrazione per rendere i servizi più moderni e sicuri.
Quali sono le maggiori difficoltà nell’adozione del 5G da parte delle imprese italiane?
Le imprese, specialmente nel B2B (Manifatturiero, Logistica), faticano a giustificare il ritorno sull’investimento (ROI) necessario per le reti private o le applicazioni specifiche 5G. Ci sono anche barriere come un contesto normativo frammentato e la soddisfazione, seppur parziale, con le attuali tecnologie di connettività. Nonostante una crescita, il valore assoluto della spesa aziendale è ancora modesto.
Cosa indicano i “bollini 5G” introdotti dall’AGCOM?
I bollini AGCOM sono uno strumento di trasparenza per il consumatore. Il Bollino Verde indica un’offerta 5G senza limitazioni contrattuali di velocità. Il Bollino Giallo segnala un limite di velocità pari o superiore a 20 Mbit/s, mentre il Bollino Rosso indica un limite inferiore a 20 Mbit/s. Hanno lo scopo di chiarire le performance reali promesse dagli operatori nelle loro offerte commerciali.

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.