Quando un amministratore di condominio è inadempiente

Uomo frustrato al telefono guarda pile di documenti e conti del condominio

Il telefono squilla a vuoto. Le email restano senza risposta. E quella perdita dal tetto, segnalata mesi fa, è ancora lì. Se questa scena ti suona familiare, è probabile che il tuo amministratore di condominio stia venendo meno ai suoi doveri. Una situazione frustrante che, però, non deve essere subita in silenzio. Vediamo insieme come capire se l’amministratore è davvero inadempiente e, soprattutto, come agire.

Uomo frustrato al telefono guarda pile di documenti e conti del condominio

I segnali d’allarme: quando il campanello deve suonare

Ma come si fa a distinguere un semplice ritardo da una vera e propria negligenza? Non si tratta di un’antipatia personale; l’incarico dell’amministratore è un mandato preciso, regolato dalla legge. I suoi compiti non sono opinabili. L’inadempienza si manifesta con segnali chiari, quasi matematici.

Il primo, e forse più grave, è la gestione opaca delle finanze. Ogni condominio deve avere un suo conto corrente dedicato e l’amministratore non può assolutamente confondere i soldi del condominio con i suoi o quelli di altri stabili. Un altro campanello d’allarme potente è la mancata convocazione dell’assemblea ordinaria annuale. È il cuore della vita condominiale, il momento in cui si approva il bilancio e si decide il futuro del palazzo. Ignorarla è un’irregolarità grave.

E poi ci sono le inadempienze che impattano la vita di tutti i giorni: non eseguire le delibere approvate dall’assemblea – rendendo di fatto inutile il vostro voto – o ignorare le richieste di interventi urgenti, mettendo a rischio la sicurezza e l’integrità dell’edificio. Pensaci: è come avere un capitano che non solo non governa la nave, ma si rifiuta di riparare le falle nello scafo.

Dalle parole ai fatti: come agire concretamente

E allora, cosa si fa quando il vaso è colmo e la pazienza è finita? La legge offre strumenti precisi per tutelare i condòmini. Non si tratta di imbarcarsi in guerre legali infinite, ma di seguire un percorso logico e legittimo.

Il primo passo è sempre la formalità. Mettete da parte le telefonate e inviate una comunicazione scritta: una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno o una PEC (Posta Elettronica Certificata). Mettete nero su bianco le inadempienze, chiedendo spiegazioni e un intervento entro una data precisa. Questo documento ha un valore legale e segna l’inizio di un’azione ufficiale.

Se il silenzio persiste, i condòmini possono prendere l’iniziativa. Come stabilisce l’articolo 1129 del Codice Civile, in caso di gravi irregolarità, si può procedere alla revoca dell’amministratore. Questa può essere deliberata in un’assemblea straordinaria, che può essere richiesta da almeno due condòmini che rappresentino un sesto del valore dell’edificio. Se l’amministratore si rifiuta di convocarla, potete farlo voi stessi. In assemblea, con la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio, il mandato può essere revocato. Nei casi più gravi e urgenti, è persino possibile rivolgersi direttamente al tribunale per una revoca giudiziale.

Conclusione Un amministratore inadempiente può trasformare la vita in condominio in un incubo. Ma ricorda: il suo è un ruolo di servizio, non di potere. Conoscere i suoi doveri e i tuoi diritti è il primo passo per riprendere il controllo. Non subire una gestione negligente; agisci, formalizza le tue richieste e, se necessario, non esitare a promuovere la sua revoca.

Per approfondire gli aspetti legali e le procedure dettagliate, puoi consultare fonti autorevoli come: