Dopo aver trascorso vent’anni in prigione da innocente, l’australiana Kathleen Folbigg ha ottenuto un risarcimento milionario. Una vicenda che riapre il dibattito su uno dei più clamorosi errori giudiziari del Paese, risolto solo grazie alle più recenti scoperte scientifiche.

Il caso Folbigg: un tragico errore giudiziario
La storia di Kathleen Folbigg è una di quelle che lasciano il segno. Nel 2003, la donna fu condannata per l’omicidio dei suoi quattro figli, tutti deceduti in tenera età (tra i 19 giorni e i 18 mesi) in un arco di dieci anni. Senza prove concrete, la giuria la ritenne colpevole di omicidio e infanticidio, condannandola a una lunga pena detentiva. Per vent’anni, Kathleen si è battuta per dimostrare la sua innocenza da dietro le sbarre.
La svolta è arrivata nel 2021, quando un team di scienziati, grazie a nuove indagini, ha scoperto la vera causa della morte dei bambini: una rara mutazione genetica (CALM2 G114R) ereditata dalla madre, responsabile di aritmie cardiache fatali. Questa prova scientifica ha portato alla sua scarcerazione nel giugno 2023 e, nel dicembre dello stesso anno, un tribunale ha annullato ufficialmente tutte le sue condanne, riconoscendo un “ragionevole dubbio sulla sua colpevolezza”.
Un risarcimento che non cancella il dolore
A seguito del riconoscimento dell’errore, il governo del Nuovo Galles del Sud ha stabilito un risarcimento per Kathleen Folbigg. Come confermato dal procuratore generale Michael Daley, la cifra pattuita è di due milioni di dollari australiani, equivalenti a circa 1,1 milioni di euro.
Tuttavia, questo importo è stato accolto con amarezza dal team legale della donna. L’avvocato Rhanee Rego ha definito la somma “ingiusta”, sottolineando in una dichiarazione riportata dalla ABC (Australian Broadcasting Corporation) che “non riflette l’entità del dolore e della sofferenza che ha sopportato”. Per l’avvocato, lo Stato australiano ha “deluso” Kathleen per una seconda volta, offrendo una cifra che non rende giustizia a due decenni di vita rubati. Un precedente storico, il caso di Lindy Chamberlain del 1992 (assolta per la morte della figlia attaccata da un dingo), aveva visto un risarcimento di 1,7 milioni di dollari per soli tre anni di prigione.
Conclusione: La vicenda di Kathleen Folbigg non è solo una storia di cronaca, ma un potente monito sull’importanza della scienza nel sistema giudiziario e sulle profonde ferite che un errore dello Stato può infliggere. Sebbene nessun risarcimento possa restituirle il tempo perduto e lenire il dolore per la perdita dei figli, la sua assoluzione rappresenta una vittoria per la giustizia.

Giornalista e analista, scrive di economia italiana, innovazione e imprese. Appassionato di tecnologia e finanza, racconta il presente e il futuro delle aziende che fanno muovere il Paese.